Condannato ad 8 anni di reclusione Alfred Idimudia, il nigeriano di 37 anni che lo scorso giugno sferrò due pugni al volto di Ulderico Esposito, tabaccaio di Chiaiano di 51 anni, poi deceduto pochi giorni dopo all’ospedale Cardarelli di Napoli.
Il giudice non ha concesso le attenuanti generiche all’imputato ed ha confermato l’aggravante dei futili motivi contestata dal pm Gloria Sanseverino che nella sua requisitoria aveva chiesto una pena di 10 anni.
La vittima, proprietario della tabaccheria che si trova all’interno della stazione della metropolitana di Chiaiano, aveva avuto più volte screzi e contrasti con il 37enne che sostava all’esterno della sua rivendita e per questo più volte invitato ad allontanarsi. Proprio come accadde lo scorso 8 giugno: il 37enne replicò alla richiesta del tabaccaio sferrandogli due pugni in pieno volto, provocandogli delle lesioni che il 4 luglio 2019 ne hanno provocato la morte, dopo più di un mese di agonia in ospedale.
Seppure l’imputato non abbia mai manifestato segni di pentimento nè ha mai rivolto frasi di scuse alla moglie e alle figlie della vittima.
Una pena troppo blanda che ha suscitato forte indignazione tra i familiari di Ulderico Esposito e che ha colpito notevolmente l’opinione pubblica.
“Una pena troppo mite che aggiunge dolore a dolore”. Queste le parole del presidente provinciale della Federazione Italiana Tabaccai di Napoli, Francesco Marigliano che, a nome dell’intera categoria, esprime sconcerto per la condanna a soli otto anni di reclusione di Alfred Idimudia, responsabile della morte del tabaccaio Ulderico Esposito.
“Una scomparsa, quella di Ulderico, che ha lasciato ammutolita l’intera categoria dei tabaccai e a cui adesso – prosegue Marigliano – si somma lo sconcerto per una condanna davvero troppo lieve. Ci aspettavamo una pena esemplare e invece solo otto anni di carcere per un delitto efferato che ha spento la vita di un onesto commerciante. Una sentenza che non può lasciare indifferenti”. “Furti, rapine, estorsione, contrabbando, noi tabaccai, da sempre colpiti da ogni forma di criminalità, abbiamo a che fare giornalmente con tutto questo – sottolinea il Presidente della FIT di Napoli – ma di fronte ad azioni di inaudita violenza come quella che ha causato la scomparsa di Ulderico avremmo voluto udire una risposta più chiara e convincente”.
“Tutti i tabaccai campani ed io ci associamo alle parole di delusione e amarezza espresse da Daniela, Alessia e Lucia, moglie e figlie di Ulderico. Così come abbiamo fatto finora – conclude Francesco Marigliano – continueremo ad essere al loro fianco per onorare la memoria del collega ucciso”.