Il disegno delineato dal magistrato antimafia Catello Maresca inizia a prendere forma: il provvedimento che sta portando alla scarcerazione dei boss detenuti al 41 bis, rischia di rivelarsi un prezioso assist per le mafie.
Ad aprire il valzer delle scarcerazioni eccellenti, Francesco Bonura, il fedelissimo luogotenente di Bernando Provenzano al quale sono stati concessi i domiciliari per motivi di salute, seguito da Pasquale Zagaria, detto “Bin Laden”, fratello del boss del clan dei casalesi Michele Zagaria.
Recluso nel carcere di massima sicurezza di Cagliari, Pasquale Zagaria è stato trasferito in un comune in provincia di Brescia dove attualmente risiede la moglie, dove sconterà la pena ai domiciliari. Una decisione scaturita dall’indisponibilità delle strutture sanitarie dell’isola di poter garantire al detenuto la prosecuzione dell’iter diagnostico e terapeutico di cui ha bisogno a causa di una grave patologia.
Arresti domiciliari anche per Vincenzo Lucio, pluripregiudicato di Ercolano condannato all’ergastolo.
All’elenco delle scarcerazioni eccellenti nelle prossime ore potrebbe aggiungersi anche il nome di Raffaele Cutolo, boss di Ottaviano, fondatore della NCO- Nuova Camorra Organizzata, uno dei sodalizi camorristici più efferati della storia napoletana.
Ricoverato di recente all’ospedale di Parma, ma ritornato poi in carcere. Il legale del “professore” ha presentato istanza di scarcerazione e il responso è atteso per lunedì 27 aprile. Il boss vesuviano 78enne, da anni detenuto al 41 bis, lo scorso febbraio fu ricoverato d’urgenza per problemi respiratori, quindi il suo stato di salute e l’età avanzata costituiscono le condizioni ottimali per consentire l’autorizzazione dei domiciliari al fine di monitorare in maniera ottimale la condizione di salute dei “sorvegliati speciali” di età superiore ai 70 anni in questo momento di particolare e diffusa emergenza.