Un video che dura all’incirca un minuto e che immortala una parte dello “spettacolo pirotecnico” andato in scena a Ponticelli nel bel mezzo del lockdown.
Un rituale piuttosto usuale nei rioni-simbolo della malavita locale e che ormai ha abituato i cittadini, anche nell’era dell’emergenza coronavirus, a convivere con il trambusto dei fragorosi fuochi d’artificio esplosi a notte fonda.
Il video, segnalatoci da un residente del Lotto O di Ponticelli, il quartier generale del clan De Luca Bossa, attualmente egemone a Ponticelli, è stato pubblicato alle ore 01:01 dello scorso 16 marzo, quindi 8 giorni dopo l’inizio del lockdown.
Nel video si vede chiaramente che diverse persone hanno violato le norme anticontagio per far esplodere la cosiddetta “batteria di fuochi d’artificio”.
Il motivo dello spettacolo pirotecnico?
Il compleanno della figlia della zia di Umberto ed Emmanuel De Luca Bossa, figli del boss ergastolano Antonio De Luca Bossa, detto “Tonino ‘o sicco”, detenuto in regime di 41 bis. Il video, pubblicato sul profilo facebook della donna, pubblico e quindi visibile a tutti, dimostra come i trasgressori delle regole del Lotto O di Ponticelli sfidino lo Stato: a loro non basta esplodere fuochi d’artificio nel cuore della notte per 2, 3, 4 minuti. Devono anche immortalare le loro eroiche gesta e divulgarle sui social, così che tutti possano vedere e capire qual è la forza egemone nelle cosiddette “zone grigie”.
A segnalarci il video, un abitante del rione che spiega quanto segue:
“Quella sera hanno sparato per festeggiare un compleanno, le altre sera sparano per altre ragioni, senza portare rispetto alla povera gente neanche in questo momento che viviamo nella disperazione e nella paura e che magari stiamo piangendo la morte di amici e parenti.
Non basta la paura e l’angoscia che il coronavirus ha portato nelle nostre vite, insieme alla disperazione di chi non riesce a guadagnare quei pochi euro che gli bastavano per dare da mangiare ai figli. Questi disgraziati dimostrano di non avere nemmeno rispetto per la povertà, mettendosi a bruciare i soldi in un momento di vera disperazione come questo.
I cittadini perbene sono stanchi: stanchi di elemosinare per ricevere un pezzo di pane e il latte per i loro figli. Stanchi di restare chiusi in casa per evitare il pericolo di contagio, mentre fuori dalla finestra si assiste a scene come questa. E non solo questa. I camorristi, si, i camorristi, perchè così si chiamano quelli che si guadagnano i soldi uccidendo la gente, vendendo la droga e compiendo altre azioni illecite, non hanno rispettato neanche per un’ora le normative anticontagio. E non solo per scendere nel rione ad ad esplodere i fuochi d’artificio.
Non è giusto che dobbiamo vivere nella paura e nella disperazione, non solo perchè il coronavirus sta uccidendo tante brave persone del quartiere che conosciamo e alle quali vogliamo bene, ma siamo costretti a farlo anche perchè viviamo in un rione di proprietà del comune di Napoli dove a comandare, però, è la camorra.
Se lo Stato esiste lo deve dimostrare adesso per permetterci di tornare veramente a camminare liberi per strada quando l’emergenza finirà: sanzionate i trasgressori delle norme anti-contagio. Anzi, se sono camorristi, sanzionateli due volte: perchè mettono due volte a rischio la nostra vita. Non rispettando le norme anti-coronavirus e perchè camminano con le pistole in tasca.”