Continua il braccio di ferro tra il governatore della Regione Campania e i ristoratori campani che invocano la riapertura dei locali, almeno per consentirgli di effettuare consegne a domicilio.
Alcune associazioni di categoria, attraverso una lettera aperta indirizzata proprio a Vincenzo De Luca, chiedono la possibilità della riapertura per i pubblici esercizi di somministrazione del servizio delivery attraverso le piattaforme dedicate o in maniera autonoma.
Le attività commerciali liberamente associatesi sotto il nome di “Brand Partenopei Uniti”, una sigla che accorpa all’incirca 300 ristoratori campani, si è espressa a sfavore del delivery: “Nonostante comprendiamo che tale servizio possa avere una doppia valenza sociale (per i privati cittadini che stanno osservano le disposizioni imposte dai decreti Nazionali e Regionali) ed economica (alleggerendo la già disastrosa situazione finanziaria delle attività del settore), non possiamo che DISSOCIARCI CON FORZA da tale richiesta, ritenendo non calcolabili i rischi sanitari che l’accoglimento della stessa comporterebbe, vanificando gli sforzi ed i sacrifici fatti dall’ intera collettività fino ad oggi rallentando la già difficile battaglia per arginare la diffusione del COVID-19.’’ Si legge nella nota diramata sul sito del noto critico enogastronomico Luciano Pignataro.
Il desiderio di attenersi rigidamente alle normative anti-contagio per ritornare a lavorare al più presto, in sostanza, la motivazione che ha portato i ristoratori che sposano questa causa a dire “No al delivery”.