A fare luce sulla rivolta in corso al carcere di Secondigliano sono gli stessi detenuti attraverso una missiva rivolta al garante dei detenuti della Campania, Samuele Ciambriello.
“Stamattina al nostro risveglio abbiamo appreso la notizia di un nostro amico detenuto contagiato da coronavirus. – scrivono i detenuti – Qui siamo in panico totale abbiamo paura per la nostra vita, infatti ci siamo barricati nelle stesse sezioni per non dare accesso a nessuno, che siano penitenziari, infermieri dottori e quant’altro.
La settimana scorsa, sempre nello stesso reparto, è deceduto un detenuto. Qui ci stanno tenendo all’oscuro di tutto e non esce in nessun modo la verità di quello che sta accadendo.”
La lettera prosegue precisando che il carcere di Secondigliano “è stato l’unico penitenziario che non ha fatto nessun tipo di rivolta, ma in data odierna non si può promettere più niente. La situazione è diventata ingestibile, ormai il covid-19 come si prevedeva è penetrato nelle carceri, in questo caso, nel carcere di Secondigliano.”
La lettera si conclude con un accorato appello rivolto a Ciambriello: “la preghiamo di prendere a cuore questo nostro grido di aiuto. Sappiamo che lei per noi si sta prodigando tanto. Qui dentro stiamo morendo, ci aiuti!“