Una situazione apocalittica: il coronavirus fa scoppiare la rivolta nelle carceri.
Già durante la giornata di domenica 8 marzo si sono registrati disordini in diversi istituti penitenziari italiani e da questa mattina in 27 le carceri in cui si stanno svolgendo proteste da parte dei detenuti, alcuni dei quali chiedono l’amnistia a causa dell’emergenza.
Gravi disordini si registrano nei carceri di San Vittore a Milano e di Rebibbia a Roma, dove – oltre a bruciare diversi materassi – alcuni reclusi avrebbero assaltato le infermerie.
I detenuti hanno preso d’assalto le farmacie negli istituti penitenziari: due detenuti sono morti per overdose a Verona e Alessandria e, come riferisce il sindacato di polizia penitenziaria, le vittime per overdose rischiano di aumentare nelle prossime ore.
La protesta dei detenuti all’interno del carcere di Poggioreale a Napoli sarebbe scoppiata in seguito alla sospensione dei colloqui per evitare il contagio da coronavirus.
Secondo quanto riferito da fonti sindacali, alcuni detenuti sarebbero saliti sui muri del ‘passeggio’, in una zona interna al penitenziario mentre, dinanzi all’istituto vi sono decine di agenti di polizia e carabinieri e vigili del fuoco, schierati per evitare il peggio. I parenti dei detenuti sono rimasti all’esterno del carcere fino a tarda sera e hanno protestato contro l’annunciata misura, sperando di riuscire i parenti.
Quattro reparti distrutti e danni per milioni di euro nel carcere di Poggioreale, in seguito alla rivolta di circa un migliaio di detenuti. Lo riferisce il sindacato Osapp spiegando che sono stati numerosi i tentativi di mediazione falliti.
A Modena, così come a Poggioreale, i detenuti sono insorti nella giornata di domenica 8 marzo. Tra loro vi sono complessivamente sei vittime. Tre nello stesso penitenziario modenese ed altri tre dopo i trasferimenti in altre strutture carcerarie: a Parma, Alessandria e Verona. Alcuni agenti sarebbero inoltre rimasti feriti.