 «Centinaia di famiglie a Napoli e provincia, migliaia in tutta la Campania, sono in subbuglio a causa dell’orientamento di molti dirigenti scolastici a richiedere certificazione medica per il ritorno a scuola previsto per lunedì. Una situazione paradossale e rischiosa, perché in questo modo aumenta esponenzialmente la possibilità di favorire una diffusione del Coronavirus».
 «Centinaia di famiglie a Napoli e provincia, migliaia in tutta la Campania, sono in subbuglio a causa dell’orientamento di molti dirigenti scolastici a richiedere certificazione medica per il ritorno a scuola previsto per lunedì. Una situazione paradossale e rischiosa, perché in questo modo aumenta esponenzialmente la possibilità di favorire una diffusione del Coronavirus».Diversamente dobbiamo ritenere che si tratti di inutile psicosi dei dirigenti scolastici o, cosa alla quale non vogliamo neanche pensare, che sia un modo di scaricare la responsabilità sui medici del territorio». Dalla FIMP Napoli arriva il richiamo ad agire sempre in modo lucido e razionale, sulla base di evidenze scientifiche. «La scienza medica – conclude D’Avino – ci dice che in questa situazione epidemiologica riempire gli studi dei pediatri di famiglia di bambini per ottenere una certificazione che la legge non richiede sarebbe un grave errore, oltre che e un rischio. La certificazione deve essere portata a scuola solo se il piccolo si è assentato a causa di malattia per più di cinque giorni. Confidiamo che la Regione continui a svolgere la sua funzione di cabina di regia e che arrivi alla collettività campana una voce chiara e univoca per riportare il comportamento dei dirigenti scolastici verso una linea di buon senso e di rispetto degli indirizzi nazionali».
 
  
  
 









