Un atto di ribellione che si registra con crescente e costante frequenza: sempre più automobilisti dicono “no” al ricatto dei parcheggiatori abusivi, seguitando a denunciarli.
Napoli manifesta, così, una forte e sempre più convinta volontà di cambiare, migliorando quegli aspetti che concorrono a rendere critica la qualità della vita con il dilagare di attività illecite che la cittadinanza, per troppo tempo, è stata costretta a recepire e subire come lecite.
Rientra in quest’ottica l’attività dei parcheggiatori abusivi, onnipresenti, perfino in prossimità di parcheggi gratuiti o delle strisce blu. Arroganti, irriverenti, talvolta perfino violenti, disposti anche a ricorrere all’utilizzo delle “cattive maniere”, pur di costringere gli automobilisti a cedere al ricatto, consegnandogli qualche euro e, talvolta, imponendo perfino tariffe salatissime.
Una pratica intollerabile, alla quale la cittadinanza sta imparando a ribellarsi, denunciando i parcheggiatori abusivi, in attesa di leggi ad hoc che sanzionino in maniera adeguata il reiterarsi della pratica estorsiva attuata da questi soggetti e che possano fungere al contempo da fattore deterrente, giungendo a sradicare in maniera definitiva questa figura professionale abusiva dagli usi e i costumi partenopei.
Durante il pomeriggio di mercoledì 12 gennaio, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e del Commissariato Ponticelli, durante il servizio di controllo del territorio, sono intervenuti in via Argine in seguito alla segnalazione di un’estorsione.
I poliziotti, giunti sul posto, sono stati avvicinati da un automobilista che ha riferito di essere stato minacciato da un parcheggiatore abusivo che pretendeva del denaro per consentirgli la sosta davanti all’Ospedale evangelico Villa Betania di via Argine, uno dei luoghi del quartiere in cui imperversa, in pianta stabile, la presenza di parcheggiatori abusivi.
Gli agenti, grazie alla descrizione fornita dalla vittima, hanno individuato e denunciato per tentata estorsione un 23enne napoletano, con precedenti di polizia, attualmente sottoposto alla misura del divieto di dimora nel Comune di Napoli per lo stesso reato.