Un rione allo sbando e in balia della criminalità, del degrado e dell’anarchia: questa la descrizione più appropriata e che meglio esprime il clima che si respira attualmente nel Rione De Gasperi di Ponticelli.
L’ex bunker del clan Sarno, oggi, continua a rappresentare uno dei luoghi-simbolo del degrado e dell’abbandono da parte dell’amministrazione comunale. Degrado ed abbandono paradossalmente incrementati dall’assegnazione dei nuovi alloggi di edilizia popolare in vista del piano di riqualifica dello stesso rione.
Incredibile, ma vero.
Contestualmente all’assegnazione dei nuovi alloggi ai nuclei familiari aventi diritto ad una casa comunale, perchè in possesso dei requisiti necessari, le porte e le finestre delle abitazioni così sfollate erano state murate con mattoni e cemento per impedirne l’occupazione coatta, in vista della messa in atto del piano di abbattimento, previsto nell’ambito della riqualifica dello stesso rione insorto a Ponticelli nel secondo dopoguerra.
Il piano di assegnazione ha cambiato profondamente l’assetto geografico del rione, delineando una vera e propria linea di demarcazione tra gli isolati che non rientrano nel piano di abbattimento, tutti popolati e molto spesso trasformati in supermarket della droga, e quelli che invece rientrano nel piano di abbattimento, autentici isolati-fantasma, abitati solo dalle famiglie non aventi diritto ad un alloggio popolare, in attesa di una collocazione e nel frattempo costretti a vivere tra dozzine di “case murate”. Una situazione che in una prima fase aveva dato il via ad dilagante stato di degrado ed incuria e che ha visto il tratto di rione che confina con viale delle Metamorfosi tramutarsi in un’autentica discarica a cielo aperto, dove sversamenti di tutti i tipi di rifiuti avvenivano a tutte le ore del giorno e della notte.
Negli ultimi tempi, in virtù dell’avanzato stato di degrado ed isolamento che si respira tra gli isolati che rientrano nel piano di urbanizzazione avviato dal Comune di Napoli con l’assegnazione dei nuovi alloggi, edificati proprio di fronte al “vecchio” Rione De Gasperi, a prendere il sopravvento è l’anarchia, complice la totale assenza di controlli e di interventi risoluti e tempestivi da parte dell’amministrazione.
Diverse “case murate” del Rione De Gasperi, infatti, sono state occupate abusivamente da famiglie provenienti non solo da altri rioni di Ponticelli, ma anche dai quartieri limitrofi. Gli occupanti, oltre ad abbattere i mattoni e il cemento anteposti per occludere le vie di’ingresso delle abitazioni, proprio per evitarne l’occupazione coatta, si sono anche presi la briga di dare il via a veri e propri lavori di ristrutturazione delle stesse case, alimentate da acqua e corrente elettrica grazie ad allacci rigorosamente abusivi. Non potrebbe essere diversamente, non potendo dichiarare la loro presenza all’interno di edifici dichiarati inagibili e che dovrebbero essere rasi al suolo, non appena l’amministrazione troverà una soluzione per sanare la situazione dei nuclei familiari non aventi diritto alla casa, esclusi quelli che non rientrano nella graduatoria per reati di camorra a carico di un membro della famiglia.
In attesa di sfollare gli ultimi alloggi in cui vivono gli occupanti senza titolo e radere al suolo le rovine di palazzi decrepiti ed obsoleti – oltre che pregni di amianto – dunque, l’amministrazione si trova costretta a fare i conti con una doppia grana, in virtù dell’occupazione coatta degli appartamenti tumulati, proprio per evitare che ciò accadesse.
Una situazione che dilaga dalla scorsa primavera e che vede accrescere, di giorno in giorno, il numero di famiglie che viola con la forza i sigilli in cemento e mattoni apposti alle case sfollate per avviare il tanto atteso piano di abbattimento e di riqualifica del rione nato nel secondo dopoguerra per offrire una sistemazione provvisoria ai reduci della guerra e che, invece, da oltre mezzo secolo è la perenne spina nel fianco delle varie amministrazioni che si sono alternate e che hanno dimostrato la costante incapacità di conferire dignità e diritto alla casa a tutte le famiglie costrette dalla povertà a vivere in balia della malavita e del degrado.
Le famiglie che occupano le abitazioni murate alla luce del sole attuano indisturbate lavori di ristrutturazione, prendendosi la briga di affrancare anche eloquenti cartelli alle porte d’ingresso: “Non rompete, casa già occupata”, è scritto su una delle tante porte in procinto di sostituire le pile di mattoni cementificate per occludere la via d’ingresso di una delle tante “case murate” del Rione De Gasperi di Ponticelli.
Preoccupate ed esasperate dal susseguirsi di situazioni che continuano a rendere sempre più invivibile il rione, le famiglie ancora costrette a fronteggiarsi con queste avversità hanno più volte sollecitato l’intervento del Comune di Napoli, interfacciandosi direttamente con i rappresentanti di questa amministrazione che si sono impegnati ad assicurare a tutti un nuovo alloggio, segnalando perfino il subaffitto di alcuni alloggi del nuovo Rione De Gasperi.
Eppure, i mesi passano e tutto resta invariato, nel vecchio e nel nuovo rione.
Nessun intervento, nessuno sgombero, nessun ripristino del buon senso nè della legalità.
E, nel frattempo, altre “case murate” vengono occupate abusivamente nel silenzio assenso dell’amministrazione.