Quella in onore di Sant’Antuono (ovvero Sant’Antonio Abate) è una festività sentita e partecipata da molti popoli campani. Un ricorrenza che celebra un momento storico, culturale, artistico–folcloristico che molto spesso si protrae per diversi giorni.
Un mix di religiosità, folklore, tradizioni e partecipazione popolare: la festa di Sant’Antonio Abate è soprattutto questo.
L’evento nella sua interezza è caratterizzato da momenti dedicati al culto del Santo, oltre che da momenti di puro e storico folklore popolare. II culto, inteso come devozione e venerazione, segue i normali canoni della liturgia ecclesiastica e, nei giorni di festività, questi si concretizzano in funzioni religiose come da liturgia. Per quanto riguarda il folklore, oltre ai tipici “fuocarazzi”,infatti, secondo la tradizione Sant’Antonio libera la popolazione dai mali, dalla sofferenza e dal dolore e quindi accendere il falò è una tradizione di buon auspicio.
Tra i rituali più illustri, la sfilata delle “Battuglie di Pastellessa”, ovvero dei “Carri di Sant’Antuono” sui cui trovano alloggio i cosiddetti “Bottari di Macerata Campania”, che ripropongono l’antica sonorità maceratese dall’omonimo nome la “Pastellessa” (o “Pastellesse”).
La particolarità legata ai Bottari di Macerata Campania e alla Pastellessa è dovuta essenzialmente alla tipologia di strumenti musicali utilizzati: i classici e conosciuti strumenti musicali, sono sostituiti con botti, tini e falci, cioè con strumenti e arnesi di uso contadino che assumono una nuova veste di natura musicale.
Si rinnova da venerdì 17 a domenica 19 Gennaio il consueto appuntamento con la Notte dei Falò a Nusco, un piccolo borgo della provincia di Avellino.
L’evento si svolgerà in occasione della festa del patrono di Nusco ovvero di Sant’Antonio Abate, festività che ricade proprio il 17 Gennaio, in onore del quale verranno accesi decine e decine di falò in tutta la Campania. Oltre alla tradizionale accensione del fuoco purificatore per omaggiare la figura del Santo, nel centro storico di Nusco saranno anche allestiti degli stand, dove tutti potranno degustare prodotti tipici del territorio insieme all’ottimo aglianico irpino.
Non mancherà il divertimento con gruppi mascherati, mangiafuoco, artisti di strada, esibizioni di tarantella e folk, spettacoli e musica dal vivo.
Mentre il ventre caldo di Napoli, vanta un appuntamento secolare con questa tradizione, soprattutto nella zona del famoso Borgo di Sant’Antonio più nota come “Buvero ‘e Sant’Antonio”, dove la notte degli scugnizzi sarà animata dal consueto falò. Così come accadrà a Forcella, Rione Sanità e Quartieri Spagnoli.
Anche nei comuni dell’entroterra vesuviano si registra una viva partecipazione a questo attesissimo appuntamento con un’antica tradizione. In particolare, nei comuni di Saviano e Cicciano. Infatti, il Carnevale di Saviano 2020 prenderà ufficialmente il via proprio venerdì 17 gennaio, in occasione della Festa di Sant’Antonio.
Anche quest’anno il comune di Cicciano festeggia la Notte dei Falò con una folkloristica tammuriata suonata dal grande Marcello Colasurdo ed altri ospiti.
Il falò torna anche a Somma Vesuviana con l’Associazione Culturale Zì Riccardo e le Donne della Tammorra. Si inizia con la sfilata ‘o pazzariello, seguita dalla benedizione e dall’accensione del fuoco. Non mancheranno canti e balli della tradizione, oltre a piatti tipici.