L’incubo del racket troneggia sul comune di San Giorgio a Cremano, dove nell’arco di una settimana due ordigni sono esplosi in prossimità di altrettante attività commerciali.
Durante la notte tra venerdì 3 e sabato 4 gennaio, un boato ha richiamato l’attenzione dei residenti nei pressi della paninoteca “O’ Grill”, inaugurata appena tre settimane fa in via Giordano Bruno, nei pressi di via Pittore.
L’esplosione di una potente bomba carta, avvenuta intorno alle 2, ha danneggiato in maniera grave l’ingresso della paninoteca, oltre alle vetrate sprovviste di saracinesche, andate in frantumi. La bomba carta ha provocato ingenti e visibili danni anche all’interno del locale.
E’ il secondo raid nell’arco di una settimana ai danni di un’attività commerciale di San Giorgio a Cremano. Lo scorso 29 dicembre, ad andare incontro allo stesso destino una gioielleria di Corso Umberto I.
Le indagini sull’episodio avvenuto la scorsa notte sono state affidate agli agenti di polizia del locale commissariato che sembrano escludere la pista del racket, oltre ad ipotizzare che i due episodi potrebbero non essere collegati. Al vaglio degli inquirenti, oltre ai rilievi della Scientifica svolti nel corso della prima mattinata, le immagini dei filmati delle telecamere esterne del locale che potrebbero fornire elementi importanti che potrebbero mettere gli agenti sulle tracce degli artefici del raid.
Seppure gli inquirenti escludano la pista del racket, il comune di San Giorgio a Cremano, al confine con i quartieri Ponticelli, Barra e san Giovanni a Teduccio, potrebbe essere finito nel mirino della camorra per varie ragioni. Quelle bombe carta potrebbero essere “la lezione” consequenziale al diniego di corrispondere “il pizzo di Natale” ai clan locali, allo stato attuale il business delle estorsioni ai commercianti di San Giorgio a Cremano, sarebbe gestito dai Mazzarella-D’Amico di san Giovanni a Teduccio. Tuttavia, non è da escludere che altri clan di Napoli est abbiano avanzato richieste estorsive ai commercianti finiti nel loro mirino e si siano avvalsi delle “cattive maniere” per indurli a elargire la somma richiesta.