La piazza del Municipio di Napoli, cuore istituzionale della città, ospita da oggi 14 novembre fino a fine marzo la grandiosa opera d i Liu Ruowang, trasformandosi in una grande galleria a cielo aperto. Un aggressivo branco di cento lupi – fusioni in ferro, ognuna del peso di 280 kg. – che minaccia un impotente guerriero è l’allegoria con cui l’artista cinese rappresenta la dura risposta della natura alle devastazioni compiute dall’uomo, stigmatizzando l’incontrollabile processo di antropizzazione dell’ambiente.
“Ho scelto Napoli- ha dichiarato Matteo Lorenzelli, animatore della storica galleria milanese Lorenzelli Arte-per presentare l’installazione di un artista di livello internazionale come Liu Ruowang, perché oltre ad avere spazi aperti, storicamente validi e adatti a questo tipo di eventi, si è conquistata un ruolo di primo piano nel panorama dell’arte contemporanea- Questa è una delle poche installazioni offerta alla cittadinanza nella quale il visitatore può liberamente interagire”.
La mostra, realizzata anche con la collaborazione di Milot e promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, propone una riflessione critica sui valori della civilizzazione e sulla grande incertezza in cui viviamo oggi, per contrastare il rischio di progressivo e irreversibile annientamento del mondo attuale.
Liu Ruowang (1977) è uno dei maggiori artisti contemporanei della Cina. Scultore e pittore, il suo è un percorso originale che si basa su un bagaglio socio-culturale ben preciso, collocato nel solco della tradizione cinese che ha saputo testimoniare grazie all’universalità del suo linguaggio artistico nel quale ha ben amalgamato elementi trasversali con aspetti peculiari della sua tradizione. Partendo dalla considerazione che la storia dell’uomo è anche la storia del suo rapporto con la natura, l’artista cinese affonda la sua ricerca, da un lato, nella cultura del lessico e del pensiero del suo paese e, dall’altro, in quella occidentale, attraverso richiami alla fluidità della nostra società globalizzata, con cui diamo luogo alla continua moltiplicazione d’identità all’interno di dimensioni sia reali che virtuali. La dimensione filosofca di Liu Ruowang è anche una vera e propria denuncia dei rischi provocati dalla perdita dei valori umani, mortifcati dal sistema oppressivo della vita contemporanea, teatro di dolore e violenza, luoghi contaminati dalle prevaricanti mitologie di massa.