Arriva oggi, giovedì 14 novembre, a Napoli, presso l’Istituto Nazionale Tumori “Fondazione Pascale”, la mostra sull’immunoterapia oncologica che nei prossimi mesi attraverserà l’Italia facendo tappa in diverse città. La mostra “Immunoterapia oncologica: tra visione, realtà e prospettive future”, promossa da Roche in collaborazione con IED – Istituto Europeo di Design e WALCE Onlus e realizzata grazie alla consulenza scientifica di alcuni dei massimi esperti in materia, ripercorre attraverso il linguaggio della scienza e dell’arte, la storia di una visione che si fonda su un concetto tanto semplice quanto affascinante: potenziare l’attività del sistema immunitario per identificare il tumore e contrastarne l’avanzata dall’interno. Se oggi i farmaci immunoterapici sono entrati nella pratica clinica cambiando la storia naturale di alcuni tumori, il merito è da ricercare nella caparbietà di alcuni scienziati che in oltre 100 anni di ricerca hanno creduto nelle potenzialità dell’immunologia per sconfiggere i tumori. È proprio l’idea alla base di questa straordinaria intuizione e l’impatto dell’immunoterapia sulla vita di milioni di pazienti ad aver ispirato il lavoro di alcuni giovani alumni dell’Istituto Europeo di Design che hanno dato vita ad una serie di fotografie e illustrazioni che compongono la mostra, da oggi aperta al pubblico di Napoli.
“La bellezza salverà il mondo, scrive Dostoevskij nel suo Idiota. L’arte in un luogo di sofferenza aiuta ad alzare lo sguardo verso il cielo. E alimenta la speranza. E la fiducia. – afferma Attilio Bianchi, Direttore Generale IRCCS Fondazione Pascale – Mettere sempre il paziente al centro di ogni nostra azione vuol dire anche questo”.
Secondo dati recenti dell’ultimo censimento ufficiale, sono 371mila i nuovi casi di tumore maligno stimati nel 2019 e quasi 3,5 milioni di italiani vivono dopo la diagnosi di cancro, cifra in costante crescita grazie ad armi sempre più efficaci e alla maggiore adesione ai programmi di screening. Il tumore alla mammella resta la neoplasia più frequente mentre il cancro ai polmoni rappresenta ancora la principale causa di morte per tumori. In particolare, la Campania è la regione d’Italia che mostra il più alto tasso di incidenza di tumore ai polmoni con 112 casi ogni 100mila abitanti prevalentemente uomini. È proprio in alcune delle forme più aggressive e difficili da trattare di carcinoma polmonare che l’arma dell’immunoterapia si è dimostrata particolarmente efficace.
“L’immunoterapia ha rivoluzionato la terapia del tumore del polmone, dimostrando la sua efficacia prima nei pazienti con malattia avanzata già trattati con chemioterapia, poi in prima linea da sola o in combinazione con la chemioterapia ed, infine, nei pazienti con malattia cosiddetta localmente avanzata, dopo un trattamento chemio-radioterapico. In tutti questi casi, infatti, l’immunoterapia ha migliorato significativamente la sopravvivenza dei pazienti trattati. – ha spiegato Alessandro Morabito, Direttore Struttura Complessa Oncologia Clinica Sperimentale Toraco-Polmonare dell’Istituto Pascale di Napoli – Fra i vari immunoterapici attualmente disponibili, atezolizumab è stato approvato in seconda linea e, più recentemente, in prima linea in combinazione con chemioterapia e bevacizumab e nella terapia dei pazienti affetti da microcitoma polmonare. L’Oncologia Toraco Polmonare dell’Istituto Pascale ha attivamente partecipato in questi anni a numerosi studi con atezolizumab, risultando il primo Centro in Europa nello studio IMpower130, nei pazienti con neoplasia polmonare ad istologia non squamosa. La nuova sfida è però identificare quei pazienti che possano trarre il maggior beneficio dall’immunoterapia: a questa domanda potrebbe rispondere un altro studio clinico altamente innovativo appena concluso ed al quale il Pascale ha dato un contributo significativo (B-FAST), nel quale si valuterà se un paziente può essere trattato con atezolizumab sulla base del risultato di un semplice prelievo di sangue (biopsia liquida) in grado di misurare la quantità di mutazioni di un tumore polmonare. La crescente complessità dei trattamenti ha indotto l’Istituto Pascale ad istituire nel 2019 un Molecular Tumor Board (MTB) per i tumori polmonari, con l’obiettivo di proporre le opzioni terapeutiche più mirate ed efficaci per il singolo paziente, nell’ottica di una vera medicina di precisione”.
“L’immunoterapia ha cambiato la storia naturale di diversi tipi di tumore, tra cui il melanoma, il tumore del polmone, il carcinoma renale, il linfoma di Hodgkin, ed incoraggianti risultati sono stati riportati anche in altre neoplasie – ha affermato Gerardo Botti, Direttore Scientifico IRCCS Fondazione Pascale – Non tutti i pazienti rispondono tuttavia alla stessa maniera all’immunoterapia. Occorre quindi continuare ad indagare i meccanismi che sono alla base della differente tipologia di risposta agli attuali schemi immunoterapici, per rendere sempre più personalizzate ed efficaci le cure, calibrandole al singolo paziente”.
“Da sempre WALCE Onlus è impegnata in attività di sensibilizzazione della popolazione nei confronti del tumore del polmone e siamo felici di seguire la mostra anche nella prima tappa locale a Napoli proprio in occasione del mese di sensibilizzazione mondiale dedicato a questa patologia. – ha commentato Maria Vittoria Pacchiana, psiconcologa SSD Oncologia Toracica AOU San Luigi Gonzaga e membro direttivo WALCE Onlus – “L’efficacia dell’immunoterapia in termini clinici si associa anche ad una sua maggiore tollerabilità e gestione dei sintomi con un impatto positivo sulla qualità di vita dei pazienti. Una nuova possibilità terapeutica che grazie alla ricerca si sta affacciando speriamo ad un numero sempre maggiore di pazienti”.
È proprio l’impatto sui pazienti e le speranze offerte da questi nuovi trattamenti in patologie a cattiva prognosi come il melanoma metastatico o il tumore del polmone a guidare l’impegno della ricerca scientifica in questo e in altre tipologie di tumori.
“Roche è da sempre in prima linea nella ricerca e nello sviluppo di farmaci innovativi in grado di fare la differenza nella vita dei pazienti affetti da diversi tipi di tumori. Ma siamo convinti che l’innovazione scientifica non può prescindere dall’ascolto e dalla collaborazione continua con i pazienti e da una corretta informazione. È in questa direzione che si inserisce questo progetto, nato per avvicinare e far conoscere al grande pubblico una delle rivoluzioni più significative nel trattamento del cancro”- ha concluso Federico Pantellini – Medical Unit Head Onco-Hematology di Roche Italia.