Nelle immagini che vi proponiamo, l’associazione tra un soggetto semplice: “giovani” e un quartiere: “Ponticelli”, produce un risultato inequivocabile: “rapina”.
Tre sequenze, tre storie, tre dinamiche differenti, accomunate da tre vocaboli che si ripetono: giovani, Ponticelli, rapina.
La prima sequenza è un video amatoriale, girato con un cellulare e che sembra quasi un “fake” per quanto è surreale la scena che immortala: siamo nel Rione Conocal, quello delle “stese” in pieno giorno compiute da giovani camorristi in sella a possenti scooter e delle 14 piazze di droga a cielo aperto. Uno scooter con a bordo due ragazzi, si avvicina ad un coetaneo che passeggia solitario in via Sambuco, una strada isolata al calar del sole, tenendo in mano il cellulare. Il passeggero scende dallo scooter, insulta e aggredisce la vittima, la perquisisce rapidamente per poi sottrargli con la forza il telefono e saltare nuovamente sul sedile dello scooter per dileguarsi. La vittima che in prima battuta subisce impassibile l’impeto del rapinatore, nel vederlo fuggire con il suo cellulare, tenta una reazione, inseguendolo e strattonandolo.
Il secondo video è stato estrapolato dal sistema di sorveglianza di una pompa di benzina, rapinata da due giovanissimi nel tardo pomeriggio dello scorso 29 ottobre. I due giovani rapinatori arrivano in sella a uno scooter Honda Sh bianco, entrambi indossano caschi integrali scuri. Il passeggero estrae la pistola prima di scendere dallo scooter e la punta alla testa di uno dei dipendenti. Lo strattona e lo minaccia, puntandogli l’arma contro, lo costringe ad entrare nell’office, dove già si trova un altro dipendente che alla vista della pistola immediatamente alza le mani, quasi a voler invocare la clemenza del rapinatore che, sprezzante dell’inoffensività del dipendente, lo aggredisce sferrandogli diversi schiaffi per poi rivendicare la consegna dell’incasso, mentre gli punta la pistola in testa. L’altro dipendente mostra titubanza, innescando la reazione violenta dei due che gli sferrano perfino un colpo al volto con il calcio della pistola. I due dipendenti vengono tenuti sotto mira e colpiti finché uno dei due non si decide a consegnare una mazzetta di banconote. A questo punto, le videocamere immortalano una scena da brividi: prima di scappare, forse per punirlo di avergli fatto perdere troppo tempo, il rapinatore si accanisce contro il dipendente, sferrandogli diversi colpi alla testa.
Il terzo filmato, risalente al 2015, immortala una rapina in un supermercato, da parte di una giovane gang, ed è stato divulgato dai Carabinieri di Napoli. Grazie a quelle immagini, i militari dell’Arma sono riusciti ad identificare i tre autori del furto: un 16enne, un 17enne e un 18enne. I tre giovani rapinatori minacciano con due pistole cassieri e clienti e portano via i cassetti dei registratori di cassa contenenti 1.200 euro in denaro contante. I tre sono poi scappati con un’auto ad alta velocità, perdendo il controllo della vettura e finendo per ribaltarsi.
Tre sequenze, tre storie, tre realtà differenti seppure accomunate da quei tre vocaboli che si ripetono; giovani, Ponticelli, rapina.