“Ambiente, agricoltura urbana e città: un incontro possibile”, questo il tema del convegno che si svolgerà venerdì 25 ottobre alle 15.30 al Complesso dell’Eremo dei Camaldoli (via Cupa Verdolino, 8) organizzato dalla Regione Campania, dall’Ente Parco Metropolitano delle Colline di Napoli, e dall’Università degli studi di Napoli Federico II.
Al dibattito parteciperanno, l’ Onorevole Sergio Costa, Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del Mare, l’on Nicola Caputo, consigliere del presidente della Giunta Regionale per le politiche agricole, l’avv. Giovanni Pagano Commissario dell’Ente Parco Metropolitano delle Colline di Napoli, la dottoressa Maria Passari, dirigente di Staff politiche agricole, la prof. Teresa del Giudice, dell’Università degli studi di Napoli Federico II e il prof Giuseppe Campanile, membro del consiglio superiore della Sanità, nonché rappresentanti delle Organizzazioni professionali Agricole e delle Associazioni ambientaliste e dei consumatori. Durante il convegno saranno analizzati diversi temi e il progetto di un’alleanza tra agricoltura e città che prima veniva considerata residuale ma ora è strategica, sia per la sicurezza alimentare, sia per il presidio del territorio. Inoltre, una delle finalità principali è quella di tutelare l’ambiente e la biodiversità, tramandare le tradizioni e fare cultura con la coesione delle comunità, rendendo quindi unita la città alla campagna. Nello sviluppo dei piani strategici della Pac (Politica Agricola Comune) saranno previste misure specifiche di sostegno all’agricoltura sociale, periurbana e urbana, le cui imprese devono diventare competitive e ecosostenibili. Gli imprenditori devono quindi crescere professionalmente anche attraverso l’implementazione di moderne reti della conoscenza.
Le aree agricole della città per assurdo sono inaccessibili Proprio per questo, l’azione del Parco Metropolitano delle Colline di Napoli , oltre al principio cardine della salvaguardia ambientale, punta proprio a migliorare le condizioni di fruibilità degli spazi rurali in ambito urbano e a favorire lo sviluppo di attività economiche. Il territorio interessato è infatti oggetto di un’intensa attività agricola, fortemente problematica per la polverizzazione fondiaria, l’interferenza delle attività tipicamente urbane, la mancanza di mercati specifici che esaltino le caratteristiche qualitative delle produzioni ottenibili (ortofrutta, vino, allevamenti) rendendo competitive le imprese agricole operanti sul territorio.