La caccia alla Juventus campione d’Italia da otto anni di fila riparte all’insegna delle novità del campionato di Serie A. I bianconeri, rinnovati non tanto negli effettivi della rosa quanto nella mentalità, puntano al nono successo consecutivo. Un’impresa titanica ma concretamente fattibile per Giorgio Chiellini e compagni che da quest’estate hanno cominciato a studiare gli insegnamenti della loro nuova guida in panchina.
Al posto di Massimiliano Allegri, che ha salutato Torino dopo cinque stagioni, è infatti subentrato Maurizio Sarri, di ritorno in Italia dopo la felice esperienza di Londra con il Chelsea. L’obiettivo è vincere (ancora) ma esprimendo quel bel gioco che tanto si è visto (e apprezzato) a Napoli per tre campionati. Per farlo, la dirigenza della Vecchia Signora ha regalato al tecnico toscano quattro acquisti top come De Ligt, Danilo, Rabiot e Ramsey.
Il Napoli è la grande avversaria della Juve, come la scorsa stagione. Il club azzurro negli ultimi quattro anni è arrivato per ben tre volte sul secondo gradino del podio. Dopo la stagione ricognitiva all’ombra del Vesuvio, il tecnico Carlo Ancelotti ha l’obbligo di tentare il tutto per tutto per centrare il bersaglio pieno. Tanto più che il patron Aurelio De Laurentiis ha lanciato il guanto di sfida a Sarri e alla Juventus ingaggiando dalla Roma Kostas Manolas per la difesa e dal PSV Hirving Lozano per il reparto avanzato, senza contare le trattative avanzate per un altro grande colpo che potrebbe avere il volto e il nome di uno tra il colombiano James Rodriguez o l’argentino Mauro Icardi.
Proprio l’Inter, la squadra che attualmente è proprietaria del cartellino di Maurito, sarà l’altra grande antagonista della Juve. Antonio Conte ha preso in mano le redini dei nerazzurri con il chiaro mandato dirigenziale di fermare proprio la sua ex squadra. Godin, Barella, Sensi, Lukaku e, quasi sicuramente, Sanchez (di ritorno in Italia dopo la prima esperienza a Udine) sono tutti innesti di spessore che vanno a rinfoltire una rosa già competitiva che, si spera dalle parti di Appiano Gentile, possa colmare le distanze con i campioni d’Italia.
Se Juve, Napoli e Inter si giocheranno i primi tre posti, l’ultimo biglietto utile per qualificarsi alla prossima Champions League coinvolgerà almeno 5 squadre: Roma, Lazio, Atalanta, Milan e, probabilmente, il Torino, attualmente invischiato nel vortice dei preliminari di Europa League.
La Roma è una squadra in piena rivoluzione dopo gli addii recenti di Francesco Totti e Daniele De Rossi. Con Paulo Fonseca in panchina i giallorossi hanno scongiurato la partenza del bomber Dzeko e accolto l’arrivo del nazionale Zappacosta. La Lazio, dopo la vittoria nell’ultima Coppa Italia, è riuscita nell’impresa di non smantellare il gruppo. Sono stati confermati tutti, da Simone Inzaghi in panchina fino al gioiello della scuderia di Claudio Lotito, Milinkovic-Savic. L’Atalanta dopo il miracolo del terzo posto nello scorso campionato esordirà quest’anno in Champions League e dovrà fare molta attenzione a restare con i piedi per terra per non disperdere il bagaglio di entusiasmo che Gasperini ha saputo innestare in quel di Bergamo. Infine, il Milan, sempre ad un passo da ritornare in alto, che quest’anno giocherà soltanto in Serie A dopo l’estromissione dalle coppe europee per non aver ottemperato alle rigide regolamentazioni del fair play finanziario.
Ma è una Serie A che, anche tra le squadre che lotteranno a ridosso dei posizionamenti per le coppe, vedrà una durissima e competitiva battaglia. Tra tutte, spicca la nuova Fiorentina del presidente Rocco Commisso che ai tifosi viola si è presentato con un Franck Ribery come graditissimo regalo.
E poi ancora tra le possibili outsider c’è il Genoa che ha preso Lasse Schone, il vero cervello dell’Ajax squadra rivelazione dell’ultima Champions League. Insomma, gli ingredienti per vivere una delle stagioni di Serie A più emozionati e belle di sempre ci sono tutti. Senza dimenticare che nel 2020 ci saranno gli Europei di calcio che vedranno protagonista di nuovo la nazionale italiana, ritornata in pista con Roberto Mancini dopo l’incubo della mancata qualificazione ai Mondiali di Russia.