Commozione, rabbia e dolore hanno segnato la mattinata odierna, lunedì 29 luglio, a Somma Vesuviana, comune vesuviano dove si sono celebrati i funerali di Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso con 11 coltellate a Roma da un 19enne americano, mentre la camera ardente si è svolta a Roma, durante la giornata di ieri, domenica 28 luglio.
I funerali si sono svolti nella chiesa di Santa Croce, la stessa dove un mese e mezzo fa aveva sposato la fidanzata Rosa Maria. Sulla bara, la foto del matrimonio e una maglia del calciatore del Napoli Lorenzo Insigne, di cui Mario era un gran tifoso. La cerimonia funebre è stata concelebrata dall’arcivescovo Santo Marcianò, Ordinario militare per l’Italia. Il feretro è entrato in chiesa salutato da un lungo applauso, portato a spalla da 6 carabinieri, scortati da 4 colleghi in alta uniforme. Anche al termine della celebrazione, all’uscita della chiesa, il feretro è stato accompagnato da un lungo e commosso applauso.
Presenti ai funerali i vicepremier Di Maio e Salvini, i ministri Trenta e Costa, il presidente della Camera Fico, il vicepresidente del Senato La Russa, il sindaco di Roma, dove il carabiniere prestava servizio, Virginia Raggi, e di Somma Vesuviana, città natale di Rega, Salvatore Di Sarno. Foltissima la rappresentanza dell’Arma, con il comandante generale Giovanni Nistri.
Rosa Maria, la vedova del carabiniere Mario Cerciello Rega, ha letto tra le lacrime un dal titolo “la moglie di un carabiniere”.
Tre squilli di tromba dei carabinieri hanno salutato il feretro e palloncini bianchi sono stati liberati in cielo.
“Giusti i dibattiti ma oggi teniamoli fuori, evitiamo la dodicesima coltellata – ha detto il comandante dell’Arma dei Carabinieri, generale Giovanni Nistri, durante il suo discorso commemorativo. – Mario è un carabiniere morto per tutelare i diritti di tutti, anche di una persona arrestata: insieme con lui chiediamo rispetto per tutti gli altri carabinieri che fanno il suo stesso lavoro”.