Ad ottobre del 2018, con disposizione dirigenziale, il Comune di Napoli ha predisposto l’autorizzazione alla consegna dei lavori in via d’urgenza alla ditta aggiudicataria per la manutenzione dei cimiteri periferici di Ponticelli, Barra, San Giovanni, Chiaiano, Miano, Pianura, Secondigliano e Soccavo.
Il precedente appalto di manutenzione ordinaria dei cimiteri era terminato nel dicembre 2016.
Interventi di messa in sicurezza dei manufatti cimiteriali, la tamponatura dei loculi rimasti aperti, l’eliminazione delle perdite idriche e il ripristino dei servizi igienici: questi gli interventi annunciati mediante una nota diramata dagli uffici di Palazzo San Giacomo e di cui il cimitero di via Argine a Ponticelli necessita con urgenza, come comprovano queste immagini.
In quella circostanza Alessandra Sardu, l’assessore del comune di Napoli con delega ai cimiteri, annunciò che quegli interventi di manutenzione avrebbero migliorato la vivibilità dei cimiteri periferici e che di lì a poco sarebbe stato stilato dal dirigente del Servizio Cimiteri un cronoprogramma con gli interventi da effettuare.
A nove mesi di distanza da quell’annuncio, la situazione nel cimitero di Ponticelli resta invariata né si è mai registrato alcun tipo di intervento di manutenzione da parte della ditta preposta.
Gli interventi di manutenzione annunciati si stanno facendo attendere, dunque, concorrendo ad accrescere il dilagante stato di degrado, incuria ed abbandono che si respira ormai da anni. Una situazione diventata particolarmente insostenibile negli ultimi mesi, portando i parenti dei defunti ad intraprendere una protesta civile per chiedere maggiore cura e decoro, nel rispetto dei loro cari estinti, ma anche e soprattutto per metterli in condizione di osservare il culto dei morti in uno stato di maggiore sicurezza.
Loculi aperti dai quali è perfino possibile scorgere le bare, alte sterpaglie di erba incolta che sbucano da una tomba all’altra, arrivando perfino a coprire le lapidi, calcinacci di marmo sparsi ovunque e che rendono poco sicura la strada che conduce alle tombe, al pari delle tavole in legno utilizzate come pedane di fortuna e che concorrono a creare un percorso pieno di insidie, soprattutto per le persone anziane, letteralmente impossibilitate a rendere omaggio alle reliquie dei loro cari. In queste condizioni, il rischio che qualcuno possa sprofondare in un loculo abbandonato a sé stesso, non appare una blanda ipotesi, ma un rischio da scongiurare. Non di rado, inoltre, ci si può imbattere in serpenti anche di grandi dimensioni, intenti a destreggiarsi tra le fitte sterpaglie. I proprietari di alcune cappelle denunciano il furto di pezzi di alluminio e ferro dai cancelli, oltre dei cimeli e di altri oggetti di famiglia riposti accanto ai loculi. Alcune tombe sono state profanate.
Per questa ragione, durante la mattinata di giovedì 25 luglio, si sono dati appuntamento proprio lì, dove portare un fiore sulla tomba dei loro cari, di giorno in giorno, diventa un’impresa sempre più ardua, per sollecitare un intervento da parte della ditta preposta alla manutenzione dei cimiteri periferici del comune di Napoli.
Un clima surreale, quello che si respira nel cimitero di Ponticelli, dove i dipendenti di Napoli Servizi sono tenuti a svolgere esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria, quindi la pulizia dei viali e poco altro, pena la sospensione. Dipendenti comunali che non possono fare altro che appurare e contare i danni, perché non autorizzati a svolgere il lavoro del quale finora la ditta preposta non si è fatta carico.
Una protratta mancanza di manutenzione che si traduce anche e soprattutto in clamorosi sprechi e disservizi di vario tipo: la condizione indescrivibile in cui si trovano i bagni cimiteriali, oltre a diverse fontane dalle quali si rileva a vista la perdita continua di acqua. I risultati sono ben visibili: pozze d’acqua che si estendono per diversi metri.
Ciliegina sulla torta: lo stato di abbandono in cui si presenta la Chiesa del cimitero di via Argine a Ponticelli, un tempo capace di accogliere i fedeli e di ospitare la messa della domenica, oggi ridotta ad un cumulo di detriti e spazzatura, con tanto di carcasse di piccioni in avanzato stato di decomposizione. Perfettamente riverniciata all’esterno, incomprensibilmente abbandonata a sè stessa all’interno.
Verranno mai riconsegnate dignità e decoro ai defunti sepolti nel cimitero di via Argine di Ponticelli?
Al comune di Napoli l’arduo responso…