La firma del Patto di Comunità per Forcella rappresenta la chiusura di una prima fase di costruzione di valori e programmazione strategica intrapresa da 16 soggetti attivi sul territorio e sostenuti da maggio 2018 dalla Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli nel percorso della Rete Forcella.
10 incontri e 40 ore di confronto promossi e coordinati in quest’ultimo anno dalla Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli, presieduta dallo scorso dicembre dall’ Avvocato Riccardo Imperiali di Francavilla.
Il Patto, che sarà stipulato il prossimo Lunedì 1 Luglio alla presenza del nostro Presidente Riccardo Imperiali di Francavilla, del Presidente della II Municipalità Francesco Chirico, e dei partecipanti alla Rete tutti, che condividono gli stessi valori e si impegnano per la realizzazione di un programma di cambiamento del quartiere, nasce per inserire finalmente l’area di Forcella al centro dell’azione dell’agire comune, oltre gli stereotipi e le problematiche che attanagliano un territorio troppo spesso finito alle cronache in modo ingiusto, o peggio, strumentalizzato.
“È per noi un motivo di grande orgoglio partecipare alla nascita di questa rete di soggetti che hanno inteso mettersi insieme per essere parte attiva sul territorio di Forcella. Un’area che necessita della più ampia collaborazione per costruire occasioni di sviluppo e di crescita, unico vero antidoto alla fascinazione che esercita su molti giovani la criminalità organizzata” spiega il Segretario Generale Mario Massa. “E con questa rete dimostriamo come per far questo occorra essere tutti insieme, senza ambizioni di primeggiare o idee di protagonismo, che non servono realmente al territorio”.
L’azione della Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli si è, infatti, sempre mossa nella direzione dello sviluppo della Comunità e della costruzione di reti locali, certi che la prima e più efficace risposta all’attuale crisi dei sistemi di welfare consista innanzitutto nell’essere una presenza attiva sul territorio; una presenza in grado anche di ripensare le modalità di utilizzo delle risorse a essa destinate.