Ancora una volta, dal web parte un appello volto a far leva sul buon cuore dei napoletani per salvare la vita di una bambina che ha bisogno di un donatore: “Faccio appello alla vostra sensibilità, è una cosa veramente banale che può salvare la vita di Diana, di Gabriel che nella stessa condizione di Diana e ai tantissimi altri bambini purtroppo troppi che occupano i reparti di oncoematologia presso i vari ospedali pediatrici. Se questi bambini oggi sono ricoverati lì io credo che sia per la responsabilità delle nostre generazioni, delle nostre e di quelle che ci hanno preceduto, perché prima non c’era tutta questa affluenza di bambini (…)”.
Queste le parole di Michele Bisceglia, avvocato del Foro di Napoli che insieme alla moglie, Rossella stanno combattendo per salvare la vita a Diana, la loro bambina di appena 6 anni, che necessita di un trapianto di midollo a causa di una patologia rara, una aplasia midollare di grado severo.
A diramare l’appello il sito “avvocati Rando Guerrieri”. Per salvare la vita alla piccola Diana si è mobilitato anche il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Napoli che ha lanciato un appello agli iscritti e a ogni potenziale donatore.
L’appello è infatti rivolto a qualsiasi persona in possesso dei requisiti utili per poter donare il midollo, premessa fondamentale per il buon esito dell’intervento. Il papà e la mamma di Diana, i medici del Bambin Gesù e l’ADMO, hanno quindi rivolto un invito ai potenziali donatori: tutti gli individui di età compresa tra i 18 e i 35 anni, che pesino almeno 50 chili e non affetti da gravi patologie, potranno presentarsi il prossimo sabato 6 luglio a Napoli, in piazzale Tecchio a Fuorigrotta. Verrà allestito un apposito gazebo per sottoporsi ad un prelievo di un campione di saliva che sarà analizzato nell’ambito degli accertamenti di compatibilità necessari.
Anche chi non è in possesso dei requisiti richiesti o impossibilitato a rispondere con la presenza all’appuntamento del prossimo 6 luglio, può aiutare Diana e i suoi genitori nella loro battaglia diffondendo in ogni modo l’appello, rilanciandolo soprattutto tramite i social network.