I pericoli correlati ad attività lavorative che portano diverse categorie a finire nel mirino delle mafie, le diverse sfaccettature che nel corso degli anni hanno assunto le organizzazioni criminali, la cultura e il linguaggio mafioso: sono solo alcuni dei temi che hanno animato il convegno “Vite sotto scorta” che ha avuto luogo nella sala comunale della libreria “Feltrinelli” di Pomigliano D’Arco lo scorso mercoledì 12 giugno.
Un convegno che ha registrato l’adesione di un nutrito grappolo di popolazione, oltre che delle istituzioni locali e di tantissimi rappresentanti delle forze dell’ordine, complice la presenza di relatori autorevoli che hanno animato il dibattito fornendo un’analisi precisa e lucida sui fenomeni mafiosi, introdotti e moderati dall’ingegnere Oliver Tahir, inventore del dispositivo di sicurezza personale “Safe” ed esperto in sicurezza sociale e dalla giornalista Luciana Esposito, direttore di “Napolitan”, aggredita e minacciata dai clan di Ponticelli.
Oltre ai saluti istituzionali, affidati alla vicesindaca Elvira Romano, il giovane avvocato, Nicola Strocchia, attuale capostazione EAV, è intervenuto aprendo il convegno disaminando i punti salienti della sua tesi di laurea, incentrata sui fenomeni mafiosi e i rapporti con i media, con particolare attenzione alle figure di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Lucio Vasaturo, Primo dirigente della DIA di Napoli ha analizzato uno dei tanti dati significativi emersi dalle relazioni della DIA, secondo il quale in Campania si conta il maggior numero di soggetti denunciati o arrestati per voto di scambio tra il 2010 e il 2017. Inevitabile un excursus sulla diversificazione delle organizzazioni camorristiche: dedite ai grandi traffici internazionali e alle infiltrazioni nell’economia e nella pubblica amministrazione su un fronte e le giovani “paranze” di criminali, dedite alle “stese” e allo spaccio di droga sull’altro.
Vincenzo D’Onofrio, Procuratore aggiunto di Avellino ha intrattenuto la platea tenendo un’autentica lectio magistralis sulla cultura e il linguaggio mafioso. Grande protagonista dell’operazione che ha portato al declino del clan Sarno, il dottor D’Onofrio ha anche commentato il recente arresto dell’ex numero uno della cosca ponticellese, oggi collaboratore di giustizia, Giuseppe Sarno, per aver violato le limitazioni imposte dal programma di protezione.
Luigi Maiello, Comandante del corpo della Polizia municipale di Nola, autentico esperto in materia di scioglimento di comuni per infiltrazioni mafiose, ha raccontato le criticità e i successi che in questi anni hanno segnato la sua attività lavorativa sul territorio, dall’entroterra vesuviano fino all’area casertana in balia della terra dei fuochi.
Gianluca Piasentin, Comandante del Ros – Anticrimine di Napoli ha ricostruito le fasi dell’attività investigativa che hanno portato alla luce, tra le tante cose, gli appalti della tangenziale truccati a favore dei Casalesi e all’arresto del “commercialista dei boss”.
Al termine del convegno, i relatori e le rispettive scorte, sono stati ospiti dell’hamburgeria e macelleria “Da Gigione” che ha servito in tavola un “legality dinner”, un menù realizzato ad hoc per gli ospiti speciali. Da una ricca carrellata di antipasti fino al dessert, passando per i piatti forti che hanno consacrato questa realtà ristorativa tra le più gettonate dell’entroterra vesuviano: il celeberrimo panino e la carne di ottima qualità. Tutte le portate sono state accompagnate da una ricercatissima selezione di prosecco, vini bianco, rosso e passito.
Partner dell’evento: Farmacia Tanzillo, Amnesia Zone, Kyra Lab.
Foto: Gianluca Grimaldi