Domani, venerdì 24 maggio 2019, giorno del quinto anniversario della morte di Andrea Rocchelli e Andrej Mironov, una delegazione della Federazione nazionale della Stampa italiana e dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti, guidata Giuseppe Giulietti e Anna Del Freo, presidente e segretaria generale aggiunta della FNSI, e da Paolo Perucchini, presidente dell’ALG, sarà in Tribunale a Pavia per partecipare all’udienza del processo per l’omicidio del fotoreporter ucciso in Ucraina mentre documentava la guerra nella regione del Donbass.
Prima dell’udienza, il sindacato sarà anche presente al corteo che partirà alle 7.30 da piazzetta Rocchelli e che, attraversando la città, arriverà al Palazzo di Giustizia dove, alle 9.30, inizierà la requisitoria del pubblico ministero.
Andrea Rocchelli, classe 1983, giornalista, fotoreporter freelance professionista, è stato fondatore e membro del collettivo di fotografi indipendenti Cesura.
Il portfolio fotogiornalistico di Rocchelli è molto variegato: ha documentato la Primavera Araba in Libia ed in Tunisia, le violazioni dei diritti umani in Kyrgyzstan e Ingushetia e le condizioni dei migranti nel meridione d’Italia e il loro sfruttamento da parte della criminalità organizzata.
L’Europa orientale e la Russia sono state aree geografiche di spiccato interesse per Rocchelli.
Le sue foto sono state pubblicate da testate della stampa internazionale quali Le Monde, Newsweek, The Wall Street Journal e Novaya Gazeta.
Al momento della sua uccisione Russian Interiors, il suo primo libro fotografico, era quasi completo. Il volume è stato pubblicato postumo da Cesura.
Il fotoreporter originario di Pavia è stato ucciso il 24 Maggio 2014 ad Andreyevka, nelle vicinanze della città di Sloviansk, in Ucraina Orientale, mentre documentava le condizioni dei civili intrappolati nel conflitto del Donbass. Insieme a Rocchelli quel pomeriggio erano l’attivista dei diritti umani ed interprete Andrei Mironov (anch’egli rimasto ucciso nel medesimo attacco) il fotoreporter francese William Roguelon, e un autista locale.
Durante una sosta in prossimità di binari abbandonati, il gruppo è stato fatto oggetto di un accanito attacco proveniente dal fronte Ucraino. Il tiro mirato, che ha ucciso Mironov e Rocchelli e ferito gravemente Roguelon è stato riconosciuto come non accidentale dalle autorità italiane.
Nel maggio 2016 sono state ritrovate le ultime foto scattate da Rocchelli mentre si trovava sotto attacco, prima di essere ucciso. Proprio quelle immagini hanno fornito un contributo prezioso alle indagini volte a far luce sulle circostanze in cui è maturata la morte del fotoreporter.
Gli ultimi scatti di Rocchelli documentano la durata del bombardamento, la conformazione del luogo ove si trovavano le vittime e il loro abbigliamento di civili inermi.
La responsabilità della morte di Rocchelli è stata pertanto oggetto di indagini da parte delle autorità italiane che hanno rivolto una rogatoria internazionale agli organi inquirenti ucraini; tale rogatoria non ha però sortito nessun risultato significativo. Le indagini sono comunque state svolte dalla procura italiana in stretta collaborazione con l’unità investigativa dei Carabinieri del Reparto Operazioni Speciali (ROS).
Nel luglio 2017 le indagini hanno portato all’arresto di Vitaly Markiv, un cittadino italiano di nazionalità ucraina, che è stato poi sottoposto a misure detentive di custodia cautelare in attesa del processo che si è aperto a Pavia nel maggio 2018.