Sabato sera di sangue, l’ennesimo, tra le strade della movida napoletana dove un 18enne è stato accoltellato nel quartiere Chiaia.
Tutte da comprendere le motivazioni alla base del gesto che ha portato al ferimento dell’attore del film “La paranza dei bambini”, Artem Tkachuk, 18enne di origini ucraine trapiantato a Napoli.
Il giovane attore si trovava in via Calabritto in compagnia di un amico di 24 anni per trascorrere una serata spensierata che mai avrebbe ipotizzato potesse concludersi con una corsa in ospedale per farsi medicare una coltellata al fianco stimata guaribile in 20 giorni.
L’attore ha fornito ai media la sua ricostruzione dei fatti, spiegando che è stato affiancato da sconosciuti che gli hanno chiesto: “Sei del Rione Traiano?”. Artem, che vive ad Afragola, ha detto di no e di tutta risposta si è visto rifilare uno schiaffo. Ha quindi reagito, ma quando ha visto sopraggiungere altre persone si è allontanato.
Tuttavia è stato raggiunto da circa 15 persone ed è stato accoltellato. Scappato in auto con l’amico, Artem ha capito di essere stato ferito quando ha visto il sangue.
“Forse mi hanno scambiato per un altro – il giovane attore ha dichiarato alla stampa – io con il Rione Traiano non centro niente, sono di tutta altra parte di Napoli, vivo ad Afragola”.
“C’è troppa ignoranza tra i ragazzi. – ha aggiunto Artem – Si lasciano andare a cose inutili. Mi hanno aggredito in quindici. Vorrei dire loro: non è questo che ti fa forte. Io mi sono difeso. Come si fa a non reagire? Non è da me fuggire. Li ho affrontati. E sono sempre pronto ad affrontarli, sono fatto così. Quando ho visto tutto quel sangue ho pensato soprattutto a mia madre”.