Lino Banfi rappresenterà il governo nella commissione italiana per l’Unesco. A dare l’annuncio il ministro del Lavoro Luigi Di Maio, all’evento M5s sul reddito di cittadinanza: “Ne approfittiamo per dare una notizia all’Italia che a me riempie di orgoglio: – ha affermato Di Maio – come governo abbiamo individuato il maestro Lino Banfi perché rappresenti il governo nella commissione italiana per l’Unesco. Abbiamo fatto Lino Banfi patrimonio dell’Unesco”.
L’attore ha poi preso la parola sul palco per dire: “Basta con tutti questi plurilaureati nelle commissioni, io porterò un sorriso”.
Di Maio non ha precisato con quale ruolo l’82enne attore barese farà parte della commissione, che è presieduta attualmente da Franco Bernabè.
La Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco è stata istituita nel 1950. Il suo compito è di “favorire la promozione, il collegamento, l’informazione, la consultazione e l’esecuzione dei programmi Unesco in Italia”. È la Convenzione di Londra del 16 novembre 1945 a stabilire che tutti i 195 Paesi membri dell’Unesco istituiscano tali commissioni. L’organismo nazionale mette in atto le strategie generali elaborate dall’Assemblea in stretto contatto con la Rappresentanza Diplomatica Permanente d’Italia presso l’Unesco.
Tra i compiti della Commissione ci sono: fornire pareri e raccomandazioni al Governo e alle pubbliche amministrazioni sull’elaborazione e valutazione dei programmi Unesco; collaborare con gli organi competenti per l’esecuzione delle decisioni prese alla Conferenza generale dell’Unesco (che si svolge ogni due anni); produrre documenti e pubblicazioni periodiche per diffondere informazioni su principi, obiettivi ed attività dell’Unesco; pubblicizzare le problematiche trattate dall’Unesco; organizzare e promuovere incontri, convegni, corsi e altre attività di formazione e di studio nelle materie di competenza dell’Unesco. Più in generale, la Commissione è il braccio operativo dell’organizzazione internazionale nei singoli Stati, nei quali si occupa anche di selezionare progetti che possano avere il sostegno dell’Unesco.
La Commissione resta in carica per quattro anni e quella attuale è decaduta. L’annuncio fatto da Di Maio non permette di capire se Banfi sarà nominato nel Consiglio direttivo oppure come membro dell’Assemblea, o, ancora, se come invitato permanente all’Assemblea e al Consiglio Direttivo. Fino a oggi i membri della Commissione erano stati indicati dai diversi Ministeri (visto appunto il carattere operativo e multidisciplinare dell’organismo) e scelti tra funzionari ed esperti. Dalla segreteria generale della Commissione nazionale si apprende che, appunto, si è in attesa del Decreto ministeriale con le nuove nomine della Commissione, poiché quella attuale è decaduta lo scorso 21 gennaio.
L’affermazione, o più probabilmente la battuta, di Di Maio, “Abbiamo fatto Lino Banfi patrimonio dell’Unesco” è in ogni caso inesatta, poiché diventare membro della Commissione non ha nulla a che vedere con il Patrimonio culturale Unesco, del quale si entra a far parte previa una candidatura che viene poi valutata e approvata dal Comitato del Patrimonio Mondiale, che si riunisce una volta l’anno. Le candidature vengono valutate da tre ulteriori organismi tecnici.
Immediata la reazione di Matteo Salvini che ha subito reagito alla notizia con una diretta Facebook: “Di Maio ha annunciato Lino Banfi ambasciatore dell’Italia all’Unesco. Va bene, e Jerry Calà, Renato Pozzetto e Umberto Smaila? apriamo questo dibattito”. “Scherzi a parte, l’Italia è così bella che chiunque può difenderla e valorizzarla” ha dichiarato il ministro dell’Interno.