“Poco fa hanno messo una bomba alla mia pizzeria storica del centro antico di Napoli in Via dei Tribunali. Dopo l’incendio di 5 anni fa adesso arriva anche la bomba… Sono stato nell’Arma dei Carabinieri ed ho scelto di fare il Pizzaiolo : amo troppo la mia città e la amerò sempre. Porto e porterò sempre Napoli nel cuore. Gino Sorbillo”: con queste parole affiancate da un video pubblicate sul suo profilo Instagram , il noto pizzaiolo napoletano ha reso noto quanto accaduto durante la notte di mercoledì 16 gennaio.
Un colpo al cuore della pizzeria simbolo della città di Napoli che giace nel cuore della città: così può definirsi il raid che, come lo stesso Sorbillo ha spiegato sui social pubblicando una seconda foto, fa da eco ad un episodio analogo avvenuto negli anni precedenti.
“Dopo l’incendio di 5 anni fa adesso arrivano anche le bombe – si legge nel post – … Mi scuso con tutta la Napoli “buona”, l’Italia “buona” e con tutte le persone che vivono onestamente perché certi avvenimenti così forti ed eclatanti fanno cadere le braccia e demoralizzano la società. Sono stato nell’Arma dei Carabinieri ed ho scelto di fare il Pizzaiolo perché amo troppo la mia città e la amerò per sempre. La Napoli “sana” è sempre nel mio cuore.”
L’ordigno è stato fatto esplodere intorno alle 2 davanti all’ingresso del famigerato locale in via Tribunali 32. Il piano terra della storica sede della pizzeria è stato danneggiato dall’esplosione: due porte blindate, poste al di là dell’ingresso, hanno attutito il colpo ed evitato che il guardiano notturno rimanesse ferito. L’uomo si trovava infatti all’interno del locale, a pochi passi dalla porta di vetro.
I danni ammontano ad alcune migliaia di euro, al vaglio delle forze dell’ordine le immagini di videosorveglianza, forte del supporto di 24 telecamere presenti in zona. L’ipotesi sulla quale gli inquirenti stanno principalmente concentrando la loro attenzione è quella del racket, seppure Gino Sorbillo abbia riferito di non aver ricevuto richieste di questo tipo, spiegando e spiegandosi il raid come “una dimostrazione di forza”, un colpo che hanno voluto infliggere ad un simbolo di legalità e rinascita: “una bomba contro di me per avvertire tutti.”
Immediata la solidarietà da parte della gente comune, ma anche delle istituzioni.
«La città non si arrende, non vuole subire soprusi e quando subisce un torto così profondo si rialza sempre. Lo Stato deve essere fermo, deve darsi un termine nella risoluzione della lotta alla Camorra». Queste le parole di Roberto Fico, presidente della Camera dei Deputati, in un video in cui esprime vicinanza a Gino Sorbillo.