Dopo la certificazione ISO dell’intero processo terapeutico, anche il Master universitario in “Zooantropologia sanitaria per gli interventi assistiti dagli animali” ha ottenuto l’Audit per l’accreditamento nazionale e internazionale ISO di qualità. L’Università degli Studi di Napoli Federico II è la prima in Italia a potere vantare nell’ambito degli interventi assistiti dagli animali, tra le sue missioni nel terzo settore, un processo terapeutico certificato secondo la normativa ISO e – se l’Audit dovesse andare a buon fine come le premesse fanno sperare – anche l’accreditamento della parte formativa.
L’Audit per l’accreditamento ISO del Master è arrivato poco dopo l’avvio del progetto voluto dal Dipartimento di Veterinaria a cura della prof. Francesca Menna, titolare della cattedra di Zooterapia nella Sanità Pubblica alla Federico II, referente e delegata Crui al Ministero (Conferenza dei Rettori e delle Università Italiane) per gli interventi assistiti dagli animali (IAA)
Il progetto si pone l’obiettivo di migliorare la dialisi dei pazienti ed ha inteso unire il metodo federiciano all’imprenditoria illuminata cittadina. Per questo, nasce e si sviluppa in collaborazione con il centro dialisi Kidney del dottor Gianni Capuano. “L’obiettivo è ottimizzare la condizione dei nostri pazienti”, spiega Capuano. “Oggi la situazione è progredita notevolmente. È bello che ci sia finalmente una cooperazione pubblico-privato: Dipartimento di Veterinaria, centro Kidney e tanti altri, tutti insieme per un servizio di Attività mediate dagli animali che a Napoli è sempre più competitivo anche a livello internazionale”. Kidney è una società nata 40 anni fa, con sede a Fuorigrotta e Casavatore. Circa 70 i dipendenti tra medici e addetti ai lavori. “Ci consideriamo una grande famiglia, siamo molto impegnati sul sociale e finalmente abbiamo potuto avviare anche questo lavoro in sinergia con l’Università più prestigiosa del Mezzogiorno”.
Tra gli esperti in campo, il dottor Giuseppe Ceparano, psicologo; Dott.Enzo Caputo Direttore del Criuv; Prof. Pietro Formisano per il Policlinico Scuola di Medicina dell’Ateneo Federico II ; Prof. Mario Sansone di bioingegneria dello stesso Ateneo. Tutti d’accordo per dare vita ad una ricerca universitaria che misuri ormoni come ossitocina (parte relazionale); seratonina (piacere); cortisolo (reazione allo stress). dei pazienti sottoposti alle attività con il cane
I risultati? “L’incremento riguarda più livelli – spiega la prof. Menna -. I pazienti rispondono bene e hanno un miglioramento nella relazione tra di loro e nel piacere. Migliora anche la capacità di resistenza agli stimoli stressanti. Si è scoperto inoltre che il cortisolo può essere un fattore non solo negativo, ma si può gestire avendo costantemente il polso della capacità di relazione”.
Da qui, è stato commissionato all’Università un finanziamento per l’assunzione di 4 veterinari venuti fuori dal master universitario in “Zooantropologia sanitaria per gli interventi assistiti dagli animali” che adesso è stato oggetto dell’AUDIT per la certificazione di qualità “La nostra missione – continua Menna – è arrivare ad un processo di umanizzazione della medicina in maniera capillare che coinvolga il pubblico e il privato. Puntiamo alla nascita di Protocolli sanitari ad hoc per creare per la prima volta un decalogo sul processo di Pet therapy e far diventare questo Dipartimento e il nostro Ateneo un riferimento nazionale per il settore di zooantropologia sanitaria”.