Napoli e la Romagna non sono mai stati così vicini. Complice Clai, cooperativa che produce carne e salumi esclusivamente 100% italiani attraverso un filiera integrata di proprietà, che in partnership con il ristorante 2 stelle Michelin San Domenico di Imola, ha portato in scena una suggestiva “Serata Gourmet” nel cuore del centro storico partenopeo.
Location dell’evento: la Salumeria Upnea, un locale a cavallo tra una trattoria gourmet e un intimo bistrot, dall’anima identitaria marcata e sanguigna che ha spalancato le porte per fare il pieno di sapori, profumi e tradizioni tipicamente romagnole.
Una sinergia, quella tra Clai e la Salumeria Upnea, tra eccellenze riconosciute per la loro “artigianalità italiana” nel selezionare e preparare le materie prime. Il punto di forza per entrambe è dato dalla volontà di proporre al consumatore sempre prodotti fortemente garantiti nel rispetto della tradizione, della qualità, della genuinità e della sicurezza.
Il compito di selezionare e valorizzare ogni singola materia prima è stato affidato alle mani esperte di chef Massimiliano Mascia del Ristorante San Domenico che, oltre a preparare per l’occasione un piatto esclusivo per la “Serata Gourmet”, una coscia di maialino di Mora Romagnola croccante con tortino di broccoli e salame light Bellafesta, quindi meno grassi, ma non a discapito del gusto. Si tratta, infatti, di un salame, prodotto utilizzando esclusivamente le migliori carni magre di suino italiano. Le carni utilizzate e il particolare processo di stagionatura permettono di ridurre la percentuale di grasso, mantenendo inalterato il sapore che eguaglia quello dei salami tradizionali. Un asso nella manica dello chef stellato che sforna un mix di sapori ben bilanciati, dove il gusto del salame si fonde armonicamente con quello dei broccoli, confermando quella versatilità in cucina, peculiare dei salumi di qualità pregevole.
Dalla fusion di saperi e sapori dello chef Massimiliano Mascia e di Gigi Crispino, chef della Salumeria Upnea, è nato, invece, un panino gourmet con Prosciutto di Parma Zuarina 24 mesi accompagnato da mozzarella di bufala Aversana. In questo caso, i pezzi di salame sagacemente contenuti nell’impasto del panino fungono da genuino richiamo al rinomato panino napoletano, mentre il crudo dalla stagionatura minima di 24 mesi conferma e rilancia il suo status di prosciutto D.O.P. garantito dal consorzio di Parma, sposandosi alla perfezione con la mozzarella di bufala, esaltandone e completandone il sapore.
Lo chef Gigi Crispino, invece, ha realizzato un’originale tributo alla tradizione romagnola preparando un cappelletto, adagiato su un carpaccio di carne condito con una genovese rivisitata, complice la presenza della cipolla ammorbidita, in modo da rendere il sapore meno dominante e la consistenza più digeribile.
Prova superata a pieni voti per entrambi gli chef che hanno dimostrato come si può servire in tavola un piatto gourmet, partendo dalla lavorazione di materie prime semplici seppure eccellenti, rilanciando le quotazioni in borsa dei prodotti tipici della realtà romagnola, ormai sdoganati e pronti a conquistare il mondo.
Una serata animata da un unico, ma sinergico leitmotiv: il perenne e forte richiamo ai sapori di casa nostra, in un momento storico in cui la ristorazione sta subendo un autentico meltin pot di sapori, CLAI sottolinea che la vera innovazione è la continua ed incessante proposta di prodotti tradizionali eccellenti. La ricerca della qualità, quindi, diventa il reale intento da perseguire e da proporre per fare “buona cucina”, a prescindere dalle “intenzioni”: che si tratti di un panino o di un piatto gourmet, appare del tutto secondario, al cospetto di una selezione di salumi di qualità davvero sopraffina.
Dal “focolare di Bassiano”, un prosciutto crudo ottenuto da cosce di suino nazionale, capace letteralmente di sciogliersi in bocca, al salame “sbuccia e mangia”, bocconcini di salame di alta qualità prodotti con carni magre di suino italiano, insaccati in budello naturale e legati artigianalmente, senza tralasciare “la corallina”, giusto per citare alcune appetitosissime proposte marchiate CLAI, ovvero, acronimo di Cooperativa Lavoratori Agricoli Imolesi, una cooperativa agricola che opera nell’agroalimentare sia nel settore dei salumi, con una particolare specializzazione nel segmento del salame, che in quello delle carni fresche bovine e suine. Clai coltiva terreni, gestisce l’allevamento proprio e il conferimento del bestiame da parte dei soci allevatori, inoltre svolge internamente ogni fase della lavorazione, dalla macellazione alla produzione, controllando così l’intera filiera delle carni.
“Siamo arrivati a Napoli nell’ambito di un percorso itinerante che ha già toccato diverse tappe – spiega lo chef Massimiliano Mascia – con l’obiettivo di far conoscere questi prodotti: materie prime uniche ed eccellenti che rappresentano una regione, oltre che un modo unico di utilizzarle. Quella napoletana è una cucina ricca di sapori che ben si coniugano con il concept che stiamo proponendo, a maggior ragione in un momento storico in cui si è molto propensi ad abbinare e si cerca di provare altri prodotti da utilizzare in cucina. I salumi sono un concentrato di sapori: prima vanno assaggiati “al naturale”, sia per apprezzarne il gusto sia per comprendere in che modo abbinarli ad altri sapori e in quale consistenza per sfruttarne al meglio le qualità. E’ così che nel mio ristorante sono nati piatti come le ostriche con brodo di prosciutto, ad esempio. Oltre al panino o alla “nostra” piadina, esistono tanti modi in cui si può ricercare una soluzione culinaria che esalti al meglio i sapori dei salumi.”
Sulla stessa lunghezza d’onda il direttore Marketing di CLAI, Gianfranco Delfini: “queste serate nascono con l’obiettivo di far conoscere CLAI cercando contesti in cui individuiamo l’opportunità di diffondere il nostro prodotto. Sotto quest’aspetto Napoli, così come tutta la Campania, rappresenta un contesto interessantissimo, oltre che molto stimolante. Serate come queste ci consentono di scoprire che la contaminazione tra Napoli e la Romagna riesce benissimo. Non è più corretto parlare di “prodotti tipici dell’Emilia Romagna”: i prosciutti così come i nostri salami, ad esempio, ormai sono diventati un patrimonio italiano di cui è giusto che benefici tutta l’Italia. Il salame come lo produciamo noi, forti di un’antica tradizione, viene comprato ed apprezzato dal Trentino alla Sicilia. Siamo al cospetto di un prodotto che nasce dalla cultura emiliana, ma ormai è diffuso in tutto il mondo.”