La direzione del Museo e Real Bosco di Capodimonte ha deciso di prorogare fino al 15 gennaio 2019 la mostra Incontri sensibili: Paolo La Motta guarda Capodimonte, a cura di Sylvain Bellenger, che porta per la prima volta al museo l’opera dell’artista napoletano nell’ambito del ciclo Incontri sensibili, dialogo tra artisti contemporanei e collezione storica di Capodimonte.
Tra le opere in mostra Genny (2007) lui dedicata a un suo ex alunnno Genny Cesarano, ucciso per sbaglio dalla camorra il 6 settembre 2015, in piazza Sanità, all’età di diciassette anni. Un polittico composto da quattro dipinti e da un busto di terracotta, che gioca con la bidimensionalità e la tridimensionalità: cinque elementi come le cinque lettere riportate sul retro di ogni opera a comporre il nome di Genny. Genny dialoga con altre opere di Capodimonte realizzate con varie tecniche (pittura, disegno, fotografia, ceramica), appartenenti ad epoche diverse e accomunate dalla sacralità dell’infanzia: il Bambino Gesù, il busto di San Giovanni, l’impenetrabile ragazzo fotografato di spalle da Mimmo Jodice.