Circa tremila tra ospiti e turisti in visita agli stand enogastronomici, oltre quattrocento le tipologie di vini stappate, tre giorni dedicati a degustazioni di pomodorini del piennolo del Vesuvio, provolone del monaco, albicocca del presidio Slow Food, limoncello della penisola sorrentina e Costa d’Amalfi, mozzarella di bufala campana, Colatura di alici di cetara, dolci della tradizione napoletana, l’immancabile pizza e due serate evento con menu vulcanico “Oronero lapilli gustativi”, un incredibile viaggio culinario tra le terre vulcaniche vesuviane e del pianeta con Villa Signorini e Fofò Ferriere.
Al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa di Napoli si è concluso ieri l’evento Eruzioni del gusto, promosso dall’associazione culturale Oronero – dalle scritture del fuoco, associazione che favorisce lo scambio culturale tra i popoli per lo sviluppo economico pacifico, ponendo centralità a quelli che vivono nelle aree vulcaniche del pianeta.
Nella tre giorni si è discusso anche di sostenibilità agroalimentare, ambientale, culturale all’ombra dei vulcani le cui popolazioni si distinguono dalle altre per quel forte legame di identità che le accomuna e che va ulteriormente valorizzato. Tra i partecipanti anche la condotta Slow Food Vesuvio che sta lavorando su quell’idea di sentirsi comunità. A Pietrarsa, infatti, è stato lanciato un progetto di visione di tante comunità vesuviane intorno al tema della ‘restanza’, ovvero quel comun denominatore che unisce vesuviani e tutte le popolazioni vulcaniche che, sebbene esposte a un rischio elevato più di altre, decidono di rimanere e vivere all’ombra di un vulcano.
Nel corso dell’evento anche convegni e workshop con docenti, food blogger, architetti, urbanisti, produttori, finalizzati a recuperare tradizioni agricole e a valorizzare la cultura delle popolazioni intorno alle aree vulcaniche e non solo. Presente anche Gino Ambrosio, il viaggiatore reporter testimonial Oronero, in partenza per la Cappadocia- Turchia.