16 ottobre 2017, Bidnija, Malta – Daphne Anne Vella, coniugata Caruana Galizia, giornalista e blogger maltese, ben nota come giornalista d’inchiesta e anti-corruzione, viene uccisa in un attentato all’età di 53 anni.
La sua macchina è stata fatta esplodere con un comando a distanza, poco lontano da casa. Gli esecutori materiali di quel brutale omicidio sarebbero – secondo le autorità maltesi – i fratelli George e Alfred Degiorgio, di 55 e 53 anni, e Vincent Muscat, 55 anni. Rilasciate le altre persone, che a vario titolo, erano finite in manette durante la prima fase delle indagini, mentre è ancora ignota l’identità dei mandanti.
La giornalista investigativa era diventata celebre per il suo blog e durante lo scandalo dei “Maltafiles”, un’inchiesta internazionale indipendente secondo la quale “lo Stato nel Mediterraneo fa da base pirata per l’evasione fiscale in Ue”. E ancora, la vittima del brutale omicidio era stata in prima fila nel 2016, quando dalle carte del Panama Papers spuntò il nome della moglie del premier maltese, Jospeh Muscat. La first lady del riconfermato laburista, che ha sempre respinto ogni accusa, avrebbe avuto delle proprietà nei paradisi off-shore. Una vicenda che ha portato alle elezioni anticipate sull’isola, vinte di nuovo da Muscat.
Da molti mesi un team internazionale di inchiestisti – il Daphne Project che coinvolge 18 testate di tutto il mondo, tra cui Repubblica, New York Times, Le Monde, Die Zeit e Guardian – sta continuando le sue indagini e pubblica rivelazioni che mettono sotto accusa il governo progressista di Muscat, negli ultimi anni nel mirino della blogger per traffici e corruzione.
Tantissime le iniziative in programma in occasione dell’anniversario della morte della giornalista maltese.