Una notizia che si è diffusa rapidamente a Ponticelli, il quartiere che un tempo fu la roccaforte del clan Sarno, e che via via è andata sempre più rafforzandosi nel corso delle ore: intorno alle 17,30 di domenica 14 ottobre, Giuseppe Sarno, l’ex boss della cosca che ha tenuto sotto scacco l’intera periferia orientale di Napoli dagli anni per circa 30 anni, poi passato dalla parte dello Stato, sarebbe stato arrestato per aver violato le limitazioni imposte dal programma di protezione, servendosi di alcuni video pubblicati attraverso i social per diramare messaggi piuttosto espliciti ad amici e parenti.
Le dirette, partite dall’account facebook di Patrizia Ippolito, moglie di Vincenzo Sarno e cognata di Giuseppe, anche lei sotto protezione, risalgono allo scorso gennaio. I video furono poi cancellati, ma grazie alle segnalazioni di diversi lettori, la nostra redazione è riuscita a salvarli, pubblicandoli su YouTube.
Secondo il pool di magistrati della procura di Napoli che ha dato il via all’indagine per far luce sulla vicenda, l’ex numero uno della cosca di Ponticelli, quindi, avrebbe effettivamente compiuto un passo falso non compatibile con la sua attuale condizione, che poche ore fa ha fatto scattare l’arresto.
Paradossalmente, uno dei boss più sanguinari della storia camorristica napoletana, sarebbe finito dietro le sbarre per una diretta su facebook e non per i plurimi crimini commessi mentre a capo del clan fondato insieme ai suoi fratelli.
Non è ancora chiaro se il provvedimento sia stato adottato solo nei riguardi di Giuseppe Sarno o se anche Patrizia Ippolito sia andata incontro alla medesima sorte.
Nelle prossime ore saremo in grado di fornire notizie più dettagliate.