Una realtà consolidata ed autorevole del settore della ristorazione che proprio non vuole saperne di uscire di scena, passando scettro e trono alle nuove generazioni: questo e molto altro è insito nella fama del Ristorante del Pino di Cercola che, di anno in anno, continua a collezionare feedback positivi, gratificazioni e traguardi degni di nota.
L’ultimo, solo in ordine cronologico, è l’ennesimo encomio ricevuto dagli esperti del settore gastronomico: l’impero del buon cibo di via Don Minzoni a Cercola, infatti, è stato inserito nella celebre guida “Osterie d’Italia 2019”.
Il sussidiario del mangiarbere all’italiana, infatti, menziona 1.617 locali consigliati da Slow Food, tra i quali figura anche lo storico ristorante della famiglia Leonessa.
“L’eccezione che conferma la regola – si legge nella recensione pubblicata da Osterie d’Italia – nel rapporto tra grandi numeri e qualità: “don” Mario Leonessa, bonario quanto instancabile patron del locale, riesce da anni nella sua “missione impossibile”. Con tre forni, un ampio turn over di pizzaioli e un’affluenza oceanica nei weekend, le sue pizze sono sempre eseguite a regola d’arte, gustose e digeribili. Formazione del personale, selezione rigorosa delle materie prime e attenta supervisione sono i segreti del successo. Praticamente illimitate le varianti, ma noi continuiamo a preferire le classiche margherita con bufala e marinara.”
Una realtà florida e perennemente in crescita, forte di una fama acquisita nel tempo ed incrementata da un costante aumento della richiesta, dunque, frutto della passione che il pizzaiolo Antonio Fusco riversa nella sua professione che lo porta a ricercare sempre il lungimirante equilibrio tra tradizione ed innovazione che, nonostante il momento storico che vede il “food porn” dominare la scena, si rivela la carta vincente sulla quale continuare a puntare per proporre un prodotto sempre di moda e gettonatissimo, nonché capace di appagare tutti i palati, dai più esigenti ai più stravaganti.
Un mix di fattori vincenti ai quali si aggiunge la presenza di un forno esclusivamente dedicato alle pizze senza glutine gestito dal pizzaiolo Antonio Langella, tra i più autorevoli esperti in materia di pizza gluten free. Un “dettaglio” tutt’altro che trascurabile, soprattutto per i numeri che fa registrare il forno capitanato da Langella che poco si discostano da quelli che una comune pizzeria incassa, in media, in una sera. Un’attrazione capace di richiamare avventori disposti a macinare chilometri pur di gustare una pizza senza glutine che poco o nulla ha da invidiare alla classica eseguita con impasto tradizionale.
La capacità di assicurare un’ampia offerta, senza mai sacrificare la qualità dei prodotti resta, dunque, il più autorevole punto di forza del fiore all’occhiello della ristorazione vesuviana.