Nasce a Napoli la prima struttura municipale per accogliere i cani randagi. Il centro sarà in grado di dare un tetto a un centinaio di cane e fungerà anche da sede del Garante per i diritti degli animali, Stella Cervasio. Qui i cani napoletani potranno essere accolti, accuditi e se necessario curati fino a quando non si troverà per loro una famiglia, non senza aver prima effettuato un percorso di conoscenza e di relazione con gli affidatari. Sarà gestito dalla Asl in collaborazione con la facoltà di Veterinaria dell’Ateneo Federico II e con il fondamentale contributo delle associazioni di volontariato.
“Napoli si dota di una struttura dove i cani saranno ospitati per poco tempo, in attesa di trovare una famiglia, e dove sarà promossa e diffusa l’attenzione per la questione dei diritti degli animali. È un passo verso la libertà per i nostri amici a quattro zampe”. Così in una nota Marialuisa Gentile, referente locale della onlus Animalisti Italiani.
“Il centro di accoglienza cani – spiega – sarà anche la sede del Garante per i diritti degli animali, Stella Cervasio, con cui abbiamo già lavorato in maniera positiva in passato. Il complesso di edifici si trova in via Janfolla a Napoli e sarà gestito dalla Asl in collaborazione con la facoltà di Veterinaria dell’Ateneo Federico II. Non possiamo che plaudere alla nobile iniziativa del Sindaco Luigi de Magistris che dimostra grande attenzione alla questione del randagismo. Rivolgiamo i nostri più sentiti ringraziamenti anche all’assessore al Welfare con delega alla Tutela degli animali, Roberta Gaeta, per aver trasformato il capoluogo partenopeo in una città dei diritti anche degli animali”. “La mia associazione ha dato piena disponibilità a collaborare in maniera fattiva nella cura e nei percorsi di affidamento dei cani. Riteniamo fondamentale per il raggiungimento delle adozioni un coinvolgimento di tutte le associazioni animaliste. L’amministrazione comunale, finalmente, dopo 15 anni di attese e speranze regala ai nostri amici pelosi senza casa l’opportunità di essere accolti, amati e curati”, conclude Gentile.