«Sono felice ed emozionato per più motivi, per aver fatto parte di questo lavoro nato da un momento poetico e perché non è da tutti i giorni vincere un premio in Piazza del Popolo a Roma. È una gioia per me che vengo da tanti anni di teatro, ricevere un riconoscimento per un cortometraggio per di più girato in verticale. Sono molto grato al regista che mi ha scelto». Tanti applausi per Mariano Rigillo che ieri sera ha vinto come miglior attore protagonista al Vertical Movie per la sua interpretazione nel film breve “Il nome che mi hai sempre dato” di Giuseppe Alessio Nuzzo. «Abbiamo restituito al web una storia realmente accaduta che ha commosso la rete – così il regista – una storia d’amore di questo anziano vedovo che porta tutti i giorni con sé la foto incorniciata della moglie, si siede sul muretto guardando il mare di Gaeta e rimane in silenzio».
L’opera, prodotta da Paradise Pictures in associazione con An.Tra.Cine Produzioni, Alfiere Productions e Social World Film Festival e con il sostegno di Rai Cinema Channel, è stata girata sia in formato verticale che in orizzontale, e vede come protagonisti anche Anna Teresa Rossini, Marco Rosso Cacciapuoti e Fabiola Dalla Chiara. «Abbiamo deciso di girare questo film breve nel doppio formato – spiega Nuzzo – in modo tale da rendere fruibile la storia e le immagini sia a chi lo guarderà attraverso il mezzo tradizionale come cinema e televisione in orizzontale, ma anche a chi è oramai abituato a visionare filmati sul proprio smartphone in verticale».
Un ritorno alla regia per Nuzzo dopo il fortunato “Lettere a mia figlia” con Leo Gullotta che gli è valso la vittoria del Giffoni Film Festival, una menzione speciale ai Nastri d’Argento e oltre 60 premi in tutto il mondo. Classe 1989, è direttore generale del Social World Film Festival, Mostra Internazionale del cinema Sociale, ha al suo attivo diversi documentari ed ha esordito al cinema nel 2017 con il lungometraggio “Le verità” con Francesco Montanari, Nicoletta Romanoff, Fabrizio Nevola, Anna Safroncik e la partecipazione di Maria Grazia Cucinotta.