Nel ricercato menù di “PalaPizza – il palazzo della pizza“, dopo il cappello di Eduardo, non poteva di certo mancare quello di Peppino nella carrellata di proposte-tributo agli artisti che hanno reso celebre Napoli nel mondo, grazie alla loro arte.
La tradizione gastronomica omaggia la tradizione artistica e culturale di una terra infinitamente ricca di risorse, intarsiando proposte innovative attraverso l’esaltazione delle radici, dell’arte e dei sapori semplici di casa nostra.
Tutto in una pizza, o meglio, “tutto in un cappello”.
7 pizze, 7 storie, 7 artisti che hanno reso grande Napoli nel mondo a tal punto da meritare un palmares nella hit delle migliori pizze con il cornicione ripieno da esibire con vanto ed orgoglio, in quanto patrimonio prezioso della nostra terra. L’arte si fa cibo e il cibo esalta l’essenza della storia artistica-culturale partenopea attraverso i suoi caratteristici sapori, frutto della passione e dell’abnegazione che il pizzaiolo frattese Enrico Di Pietro riversa in un mestiere, non a caso di recente proclamato patrimonio immateriale dell’umanità, a riprova della storia e del prestigio di cui si fa portatore.
L’ultimo sfornato in ordine cronologico è il “Cappello di Peppino”: cornicione ripieno di ricotta di bufala e tarallo sbriciolato, al centro del cappello, invece, troviamo provola di Agerola, cicoli e pepe.
“Ho voluto accoppiare la tipicità dei prodotti napoletani, in una pizza rivisitata. Cicoli e provola si sposano molto bene con la ricotta e il tarallo di cui è ripieno il cornicione“, spiega il pizzaiolo Enrico Di Pietro.
Un’idea frutto della perenne ricerca dell’innovazione attraverso l’esaltazione della tradizione, in tutte le sue forme, e che rappresenta la mission che anima le ispirazioni del pizzaiolo napoletano che a Frattamaggiore ha fondato un vero e proprio “tempio della pizza”, capace di costringere i buongustai dissipati in Campania – e non solo – a macinare un bel po’ di chilometri, pur di rispondere “presente” a quell’irrinunciabile appuntamento con i piaceri della tavola.
“Il cappello di Totò nasce nel 2009, con cornicione ripieno di pesto di basilico e salsiccia paesana, al centro provola di agerola, datterini gialli, pomodorini del piennolo. – racconta Enrico Di Pietro – Poi, nel corso degli anni, abbiamo aggiunto i cappelli degli altri artisti, quindi: Eduardo, Troisi, Pino Daniele, Maradona, Carosone e infine Peppino.”
Il menù di “PalaPizza”, oltre alla sezione dedicata alle pizze gourmet e alle pizze classiche napoletane, quindi, include anche una pagina dedicata ai “cappelli degli artisti”, ovvero, le pizze con il cornicione ripieno.
Un motivo in più per sfogliarlo, lasciandosi tentare dalle appetitose proposte elencate.