Da secoli la chiesa di “S. Maria de Ponticello” aveva continuato a soddisfare le esigenze religiose dei suoi abitanti ed è verosimile che la primitiva cappella sia diventata, con qualche successiva modifica strutturale, la vera chiesetta del centro abitato.
Dopo la scoperta dell’esistenza di questo edificio sacro nel 1364, non si sono più rilevate altre notizie fino alla Bolla di papa Leone X del 22 maggio 1520, che diede la possibilità di ingrandire la chiesa assegnandole il titolo di S. Maria della Neve.
I Ponticellesi richiesero al pontefice l’ampliamento di una struttura già edificata, che, con l’aumento della popolazione, non riusciva più a contenere l’affluenza dei fedeli: “non avendo essi Università una chiesa nella quale potessero agevolmente partecipare alla Messa e agli altri riti”.
Grazie anche all’invio di una congrua somma per la costruzione della “Fabbrica di S. Pietro” a Roma, ottennero l’intitolazione a S. Maria della Neve e l’aumento della volumetria della piccola chiesa.
La Bolla papale prevedeva anche una sorta di garanzia da eventuali ingerenze dell’Arcivescovato di Napoli, tant’è che il Papa, su esplicita richiesta, nominò i vescovi di Aversa e Montemarano come tutori dei diritti del nostro Casale sulla propria chiesa.
Questa singolare volontà di non essere soggetti alla Curia napoletana potrebbe trovare una sua giustificazione nel tentativo più volte messo in atto dal Nunzio Apostolico della città di imporre le “decime papali” sui beni delle chiese dei casali e nella speranza di potersi difendere da ogni possibile ingerenza del clero cittadino sulla nomina del cappellano di Ponticello, che fu condizionata, invece, solo a un parere non vincolante del vescovo di Napoli.
L’Università, dunque, si assunse i costi di mantenimento del clero e le spese di ampliamento dell’edificio (Patronato), favorendo così la pratica religiosa e l’aggregazione sociale.
Perché ci fu l’intitolazione a S. Maria della Neve?
È presumibile che il culto di questa Madonna fosse antecedente alla Bolla papale (1520), con una tradizione già consolidata e probabilmente dovuta a una frequentazione dei padulani di Ponticello di una cappella di S. Maria della Neve posta all’interno della chiesa di S. Giovanni a Mare, edificata a Napoli, nei pressi di piazza Mercato.
A rafforzare l’ipotesi, esiste un documento del 1659, riscontrato nell’inventario dei beni dell’ordine Gerosolimitano, che descrive proprio questa chiesa in un’epoca più antica:
“[…] viene dopo un altare sopra del quale sta un quadro sopra tavole antico con l’effiggie di S. Maria della Neve e l’effiggie delli Gloriosi S. Pietro e S. Paulo, et in esso altare vi sono li candelieri, e giarre di legniame indorati con sui fiori, il quale altare è della predetta Chiesa di S. Gio: a Mare et è di molta divotione, e vi si celebrano le Sante Messe”.
L’elemento più interessante è la collocazione delle immagini sacre sull’altare, che corrisponde perfettamente a quella presente nella chiesa di Ponticello. Infatti la posizione della statua cinquecentesca con ai lati le due tavole di S. Pietro e S. Paolo in S. Maria della Neve, coincide esattamente al trittico di S. Giovanni a Mare.
La nostra chiesa si arricchì, nel corso dello stesso secolo, di una seconda navata, della statua lignea della Madonna, attribuita alla scuola di Giovanni Merliano, di una vasca battesimale marmorea e di due pale d’altare a fondo dorato raffiguranti San Pietro e San Paolo.
UNA PROPOSTA PER IL CINQUECENTESIMO ANNIVERSARIO DELL’INTITOLAZIONE A S. MARIA DELLA NEVE (1520 – 2020) – Il 22 maggio 2020 ricorrerà il 500° anniversario dell’intitolazione della nostra Chiesa a S. Maria della Neve. Cinquecento anni di devozione del popolo di Ponticelli alla Madonna.
Tale ricorrenza potrebbe avere una significativa e concreta realizzazione con l’istituzione di un “MUSEO DEL CARRO DI S. MARIA DELLA NEVE”.
Un’occasione irripetibile per lanciarsi con vigore verso nuovi traguardi e prospettive di fede.
FINALITÀ DEL PROGETTO – L’idea nasce dalla necessità di preservare una tradizione plurisecolare e di renderla fruibile ai Ponticellesi, ai tanti napoletani e ai turisti della nostra città che non ne conoscono le peculiarità, la bellezza e la storia. Le attività non dovranno ridursi unicamente alla sola esposizione, ma dovranno articolarsi attraverso mostre a tema, convegni, filmati, e concorsi artistici.
Per il progetto strutturale del museo si potrebbe predisporre un concorso nazionale cui potranno aderire gli architetti e gli studenti delle facoltà di Architettura, ritenendo, però, la partecipazione a titolo gratuito.
SEDE DEL MUSEO: BASILICA DI SANTA MARIA DELLA NEVE – L’ ambiente espositivo potrebbe essere costituito dalla sala della Congrega del Rosario che ben si presta per tale funzione, nonché, se possibile, dall’ampio locale sepolcrale posto sotto la stessa Congrega con ingresso dal Giardino esterno alla chiesa.
Altra ipotesi potrebbe essere la Congrega di S. Anna.
Se ambedue gli ambienti non possono essere utilizzati, bisognerà verificare altre eventuali allocazioni in chiesa.
COSA ESPORRE – Documenti, foto, immagini, disegni della struttura, progetti, filmati, statue della madonna, abitini, alcuni carri in miniatura, e tutto ciò che in qualche modo riguardi la ricorrenza. Un percorso che, partendo dalle origini del culto, arrivi ai nostri giorni, seguendo in che modo si è evoluta la Festa.
Un laboratorio di sperimentazione dei materiali (legno, cartapesta, seta, ecc.) e di progettazione sarà parte integrante del museo. Altre sezioni saranno dedicate all’archiviazione e alla vendita di immagini, foto, filmati, medaglie, cartoline e pubblicazioni sulla festa.
GESTIONE DELLE ATTIVITÀ – La conduzione del museo potrà essere affidata a un gruppo di giovani coordinati dal parroco.
FINANZIAMENTI – Richiesta alle Istituzioni locali e nazionali, possibilità di adesione a finanziamenti europei e sottoscrizione popolare, nonché destinazione di parte dei proventi della Festa del Carro al progetto.
TEMPI DI REALIZZAZIONE – La scadenza del 2020 è il termine ultimo per sua realizzazione.
La prima immagine è il sigillo papale del 1520.
La seconda foto è l’altare di S. Maria della Neve.
La terza e quarta foto rappresentano le pale d’altare a fondo dorato raffiguranti San Pietro e San Paolo.