L’Abruzzo, oltre a vantare nove Bandiere Blu e numerose riserve naturali, offre un ricco patrimonio storico-culturale, tra borghi ancora poco esplorati, abbazie ed eremi, luoghi di pace e spiritualità. E proprio quest’anno, in occasione dell’anno europeo del patrimonio culturale, si tiene fino al 21 settembre la quarta edizione di “Concerti delle Abbazie” il tradizionale evento che porta la musica classica nei luoghi di fede valorizzando il patrimonio artistico e architettonico del teramano attraverso un ricco cartellone di appuntamenti che vede la partecipazione di musicisti di prestigio internazionale.
Tra gli appuntamenti in programma fino al 21 settembre: un ensemble di oboi all’abbazia di Santa Maria di Propezzano a Morro d’Oro giovedì 30 agosto con la speciale partecipazione del Maestro Francesco Di Rosa, talento assoluto della musica classica, e un’esibizione di musiche francesi venerdì 7 settembre; concerto di liuti e chitarre barocche nella Chiesa romanica di San Tommaso a Caramanico Terme venerdì 31 agosto; il concerto nell’abbazia benedettina di Santa Maria di Ronzano a Castel Castagna il 2 settembre; musica rinascimentale all’Eremo di San Bartolomeo in Legio a Roccamorice sabato 15 settembre; per poi concludere il 21 settembre con “Le Maschere di Schumann” nell’abbazia di San Clemente al Vomano a Guardia Vomano di Notaresco. I biglietti si possono prenotare e acquistare sul posto, oppure online.
In Abruzzo, dove il tempo sembra essersi fermato e le tradizioni regnano sovrane, sono numerose le opportunità di scoperta del ricco patrimonio naturale e culturale. Di particolare interesse, in provincia di Pescara, è il borgo medievale di Roccacaramanico che rappresenta il centro più elevato della provincia. Il borgo, rimasto per anni disabitato, è oggi riconosciuto come “Meraviglia d’Italia” entrando di diritto all’interno di un itinerario che si snoda lungo tutto il Belpaese e che comprende circa 500 siti paesaggistici, culturali e storici di particolare pregio ed interesse.
Nel pescarese, a Serramonacesca, l’Abbazia di S. Liberatore a Maiella rappresenta uno dei più importanti esempi di architettura romanica abruzzese e tra i più antichi monasteri benedettini della regione. La chiesa, la cui fondazione risale ai tempi di Carlo Magno, è immersa in uno scenario naturalistico suggestivo e presenta una facciata bianca realizzata in pietra concia della Majella e affiancata da un campanile a pianta quadrata. Al suo interno, la navata centrale è rivestita da una rara composizione policroma a mosaico risalente al 1275. Rimanendo in provincia di Pescara e spostandosi nel comune di Manoppello, vale una visita anche l’Abbazia di Santa Maria d’Arabona, la testimonianza più preziosa di architettura cistercense in Abruzzo, mentre l’Abbazia di San Clemente a Casauria è da ritenersi un vero e proprio museo per la grande presenza di manufatti artistici conservati preziosamente al suo interno come l’altare, il candelabro e l’ambone citato da D’Annunzio nel suo celebre “Trionfo della Morte”.
Anche L’Aquila, il capoluogo abruzzese, conserva straordinari luoghi di culto e magnifici esempi di architettura da non perdere durante un itinerario a metà tra natura e arte. A Bominaco, nel comune di Caporciano, si può godere di una bellissima vista sull’Altopiano di Navelli, noto per la coltivazione di una qualità di zafferano riconosciuta come la migliore al mondo. Il paese è dominato dall’Abbazia di Santa Maria Assunta che, insieme all’Oratorio di San Pellegrino, faceva parte del centro dei Monaci Benedettini di Momenaco, già esistente nel X sec. La chiesa rappresenta uno dei capolavori dell’architettura romanica abruzzese, mentre l’oratorio è stato dichiarato nel 1996 Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO per la sua importanza artistica: al suo interno è dominato da un meraviglioso ciclo di affreschi relativo alla Passione di Cristo, a scene del Giudizio Universale e storie di San Pellegrino e altri santi che ne ricoprono completamente la volta e le pareti.
Tappa immancabile durante una visita nel cuore dell’Aquila è la Basilica Santa Maria Di Collemaggio che nel 1294 fece da cornice all’incoronazione di Papa Celestino V e che ancora oggi ne conserva i resti nel mausoleo. Sul lato sinistro spicca la Porta Santa, recentemente restaurata, e simbolo fondamentale della Perdonanza Celestiniana, l’indulgenza plenaria perpetua che Celestino V concesse a tutti i fedeli e la cui rievocazione ha avuto luogo proprio nei giorni scorsi per la 724esima edizione.