“Le strade italiane sono dei veri e propri cimiteri a cielo aperto”. A parlare è, in una nota stampa ufficiale, la coordinatrice del movimento “Strada alla vita”, socio dell’Associazione Unitaria Familiari e Vittime –Onlus, Prof.ssa Clelia Formiconi.
“Da anni – si legge – denunciamo inascoltati l’insicurezza stradale del nostro paese. Il mese di agosto del 2018 sarà ricordato come il più drammatico e funesto : prima Bologna e poi Genova, con il crollo del Ponte Morandi costato la vita a 43 vittime. La nostra solidarietà va ai loro familiari, ma non ci arrendiamo nella nostra battaglia. Pertanto, chiediamo al Governo, con urgenza, la redazione del nuovo codice della strada. Sono decreti legislativi che attendiamo da anni inutilmente”.
“Riteniamo – continua la referente del movimento pro sicurezza stradale – sia arrivato il momento delle azioni serie e concrete. Un paese come l’Italia non è un paese civile, a fronte delle sue 4000 vittime l’anno per incidenti. Questi ultimi non sono causati dal fato, bensì dai comportamenti umani. Attualmente le condizioni delle strade sono causa di tragedie; invochiamo, dunque, verifiche controlli e messa in sicurezza delle strutture.
I media – critica la Formiconi – non danno il giusto risalto all’evento drammatico di Genova e pare sia già stato dimenticato come il dolore dei familiari. Oltre alle responsabilità della società addetta alla manutenzione ed ai controlli generali, ci sono quelle del Ministero dei trasporti che deve monitorare costantemente quanto viene fatto, se viene fatto e con quale qualità resa. Dare la colpa al passato non può né deve bastare.
Sollecitiamo soluzioni – riporta il testo – con azioni concrete e messa in sicurezza dell’intera nostra rete viaria. Non vogliamo ci siano altre vittime per incapacità politica di porre in essere soluzioni tangibili, siamo stanchi delle parole e vogliamo soluzioni immediate. Basta alle critiche, seppur quelle legate al passato le condividiamo totalmente. Riteniamo sia il momento giusto per agire.
Ci appelliamo – conclude la nota – al Governo, al presidente Conte ed al ministro Toninelli come familiari di vittime impegnate per la prevenzione e chiediamo interventi urgenti per la messa in sicurezza dell’intera rete viaria. Infine, riteniamo improrogabile attivare il nuovo codice del strada”.