Sono partite immediatamente le ricerche dei due malviventi che, intorno alle 2 di lunedì 27 agosto, nel rione “Lotto O” di Ponticelli hanno esploso diversi colpi d’arma da fuoco contro una pattuglia della polizia, intervenuta per prestare soccorso ad un giovane rapinato dello scooter.
Gli agenti hanno replicato agli spari, innescando un conflitto a fuoco con i due, a bordo di un ciclomotore ed entrambi armati, giunti nella roccaforte del clan De Luca Bossa per compiere una “stesa” e li hanno inseguiti fino a costringerli ad abbandonare lo scooter per fuggire a piedi.
In quel frangente, i due sono riusciti a dileguarsi, ma la polizia ha iniziato immediatamente a dargli la caccia, setacciando minuziosamente il territorio e acquisendo le immagini dei sistemi di videosorveglianza che ne hanno ritratto la fuga, oltre a rilevare le impronte digitali lasciate sullo scooter che verranno poi comparate con quelle presenti in archivio. Laddove i due dovessero essere schedati, gli agenti risaliranno rapidamente all’identità degli autori della scena da far west più violenta degli ultimi tempi, avvenuta lungo le strade di un quartiere e di una periferia dove “le stese” e le gesta criminali sono all’ordine del giorno.
Secondo quanto riferito da un lettore e confermato da fonti investigative, il giorno dopo la sparatoria, sei persone sono state fermate dagli agenti del Commissariato di San Giovanni a Teduccio e condotte alla Scientifica.
Il “Lotto O”, teatro dell’accaduto, infatti, è un rione di competenza del commissariato di San Giovanni a Teduccio che sta lavorando in concerto con gli agenti del commissariato di Ponticelli per risalire all’identità dei due nel minor tempo possibile.
“Pur sapendo che tra quei 6 fossero presenti i due che hanno sparato, pur sapendo al 99% chi fossero quei 2 che hanno esploso quei maledetti colpi di pistola, per mancanza di prove li hanno dovuti rilasciare. – si legge nel messaggio pervenuto alla nostra redazione – Sono usciti dal Commissariato ancora più pieni di sè, due metri sopra le nuvole, con un seguito di gente che li osannava come eroi e derideva maleducatamente, senza alcun rispetto, tutto ciò che si trovava al di qua della linea della legalità, ignari del fatto che quattro di quelle sei persone se la sono letteralmente fatta sotto, come provavano gli abiti sporchi di sterco che indossavano.”