Lutto nel mondo della musica che perde una delle sue voci più autorevoli e memorabili: Aretha Franklin, la più grande cantante di tutti i tempi, è morta oggi a 76 anni a casa sua a Detroit, dopo i gravi problemi di salute avuti negli ultimi mesi, sui quali non aveva fornito molti dettagli. Ribattezzata “regina del soul”, era una delle più celebri personalità della cultura popolare del Novecento.
Nacque il 25 marzo 1942 a Memphis, in Tennessee, da un padre predicatore e una madre pianista e cantante. Ma a cinque anni si trasferì con la famiglia a Detroit, poco prima che sua madre se ne andasse a Buffalo lontano dal marito, ormai diventato una celebrità religiosa, ma anche un alcolista, violento e infedele. Dalla metà degli anni Cinquanta, Franklin seguì il padre in tour per gli Stati Uniti, cantando e suonando il piano al suo seguito. Fu qui che cominciò a mettere in mostra la sua voce straordinaria, con un’estensione e un’intonazione rari e il timbro caldo e profondo che la contraddistinse per tutta la carriera.
Registrò le prime canzoni a 15 anni, quando aveva già partorito il suo secondo figlio (il primo lo aveva avuto a 12 anni). Lasciò la scuola, ma insieme a quella religiosa la sua prima adolescenza le trasmise anche una coscienza politica, che prese forma intorno alle discriminazioni quotidiani che doveva vivere una donna afroamericana. Negli anni successivi sarebbe diventata amica di Martin Luther King, che aiutò a organizzare la Marcia su Washington. Nel 1968 cantò “Precious Lord” al suo funerale.
Tra gli anni Sessanta e Settanta incise alcune delle più famose canzoni soul di sempre, come “Respect”, “Think” e “You Make Me Feel (Like A Natural Woman)”, e collaborò e duettò praticamente con chiunque valesse la pena collaborare e duettare. Tra le molte cose che fece, una di quelle ricordate con più affetto fu l’apparizione nel film The Blues Brothers, nei panni di una proprietaria di fast food severa e spigolosa. L’anno scorso aveva annunciato la sua decisione di smettere quasi completamente di esibirsi dal vivo, e all’inizio di quest’anno aveva dovuto cancellare alcuni concerti – tra cui uno a Newark per il suo 76esimo compleanno – su suggerimento dei medici.