Sale a 39 il numero dei morti, tra cui 3 minori di 12, 13 ed 8 anni, 5 persone ancora non identificate, mentre i feriti sono 16, di cui 12 in codice rosso: questi i dati aggiornati relativi al crollo del ponte Morandi a Genova.
Entrambe le carreggiate sono precipitate improvvisamente al suolo, schiantandosi decine di metri più in basso. Decine i veicoli coinvolti e un tragico bilancio di vite umane travolte in un letale vortice di cemento.
Quattro giovani di Torre del Greco, Matteo Bertonati, Giovanni Battiloro, Gerardo Esposito e Antonio Stanzione, dispersi dalle 11.15 del 14 agosto, sono stati ritrovati dai vigili del fuoco fra le macerie del ponte Morandi di Genova. Poco più che ventenni, i quattro amici a bordo di una Golf attraversavano il viadotto mentre è avvenuto il crollo. Erano diretti a Nizza dal fratello di uno di loro. Poi sarebbero ripartiti per Barcellona dove li aspettava la fidanzata di uno del gruppo. Un allegro itinerario estivo stroncato da una morte violenta che ha destato forte sconcerto e commozione, non solo tra gli abitanti di Torre del Greco.
Alle undici di martedì 14 agosto l’ultima telefonata ai familiari, i quattro erano tutti parenti fra loro: «Stiamo entrando a Genova». Poi il silenzio che si è trasformato in angoscia, non appena si è appresa la notizia del crollo dei viadotto genovese, poi l’attesa, le preghiere, la speranza di ricevere una buona notizia, definitivamente stroncata all’alba del ferragosto più triste della storia italiana. Il sindaco di Torre del Greco, Giovanni Palomba, i poliziotti del vicequestore Davide della Cioppa, l’unità operativa della protezione civile, hanno trascorso la notte in contatto con unità di crisi e prefettura di Genova. Al fianco delle famiglie impietrite, il Comune sta adesso organizzando la triste partenza per il capoluogo ligure, dove trasporti e viabilità sono state messe a dura prova.
La notizia della morte dei quattro giovani ha destato particolare commozione nell’ambiente giornalistico campano: uno di loro, Giovanni Battiloro, videomaker freelance, apprezzato da tutti per la sua professionalità e passione, che ha collaborato con tante testate ed ha presenziato anche all’ultimo ritiro della società sportiva calcio Napoli a Dimaro, lo scorso luglio. Tantissimi giornalisti sportivi e non solo, attraverso i social, stanno diramando messaggi di cordoglio e vicinanza non solo per il giovane collega che ha perso la vita nella tragedia, ma anche per tutti i familiari di coloro che hanno perso la vita nella medesima circostanza.
“Vicini ai familiari delle vittime del crollo del ponte Morandi di Genova. – si legge in una nota diramata dall’Usigrai – Un abbraccio particolare a Roberto Battiloro, per la perdita del figlio Giovanni.
Sono… giornate di lutto per tutto il Paese. Sentiamo il dovere di far sentire la nostra vicinanza ai familiari delle vittime.
Un abbraccio particolare lo rivolgiamo a Roberto Battiloro, collega della sede Rai di Napoli, che nel crollo del ponte di Genova ha perso il figlio Giovanni.
Il nostro impegno nei confronti suoi e di tutti i familiari delle vittime è quello di non spegnere i riflettori fino a quando non saranno accertate le responsabilità.
Con l’occasione, ringraziamo tutte le lavoratrici e lavoratori della Rai Servizio Pubblico che stanno assicurando una informazione puntuale e continua.”