Mattinata turbolenta quella di mercoledì 8 agosto negli uffici dell’Inps di Portici, dove a ripristinare la calma ci ha pensato un poliziotto penitenziario fuori servizio.
Tutto ha avuto inizio quando un 71enne di Ponticelli ha iniziato ad inveire contro la vigilanza, perché pretendeva di essere ascoltato. La situazione è degenerata quando l’anziano ha iniziato prima a strattonare il vigilante della security afferrandolo per la camicia e ancor più quando ha estratto un punteruolo di circa 30 cm con il quale ha cercato di colpire il ragazzo. Neanche l’intervento della guardia giurata è valso a sedare l’ira dell’anziano che, anzi, inveiva pesantemente anche contro di lui, tra il panico generale dei presenti, poichè l’anziano si aggirava per la sala di attesa con il punteruolo in mano tra le urla di bambini, madri e persone terrorizzate. A quel punto, il poliziotto fuori servizio presente in sala e che ha assistito alla scena si è avvicinato al 71enne per calmarlo, ma l’anziano di tutta risposta si intrufolava in uno dei tre uffici ubicati al piano terra, mentre tutti i dipendenti erano scappati nel retro. Il 71enne si è letteralmente lanciato su una scrivania, seguito dal poliziotto, per portarsi nel retro, quindi incontra un impiegato e lo minaccia. A quel punto il poliziotto interviene, lo calma e lo conduce in un ufficio, gli sottrae il punteruolo che aveva ancora tra le mani e allerta i carabinieri di Portici che sono giunti sul posto nel giro di pochi minuti. Dopo ave ascoltato una sommaria ricostruzione dei fatti, i militari dell’arma hanno inviato l’uomo intervenuto per placare l’ira del 71enne in caserma per verbalizzare l’accaduto, mentre l’uomo è tuttora in stato di fermo.
“Una volta arrivato in caserma, ho scoperto che quell’uomo si chiama Ciro ed è di Ponticelli. – Ha spiegato l’uomo intervenuto per evitare il peggio e che ha contattato la nostra redazione per raccontare quanto accaduto – Non cerco né gloria personale né alcun tipo di tornaconto personale, sono un poliziotto penitenziario e mi sono sentito in dovere di intervenire per evitare che la situazione potesse prendere una brutta piega. Ho sentito il bisogno di rendere pubblico l’accaduto per accendere un riflettore sull’esasperazione delle persone che molte volte non sanno a chi rivolgersi per risolvere i loro problemi e non di rado vengono trattati male e con un atteggiamento di sufficienza da chi viene pagato per servire i cittadini. Non è una giustificazione al gesto inconsulto praticato dal 71enne, ma Ciro, in quegli attimi concitati, mi ha raccontato che erano tre giorni che lo mandavano avanti e indietro dalla posta all’Inps e non erano in grado di spiegargli dove fossero finiti i soldi della sua pensione.
Spero che da questo brutto episodio in tanti possano trarre il doveroso e prezioso insegnamento, affinché, soprattutto nei riguardi degli anziani, si torni ad avere maggiore rispetto e più considerazione.”