Ponticelli, cronaca di una domenica pomeriggio da incubo. Un’area verde adibita a discarica a cielo aperto è stata incendiata per “liberarsi” dei rifiuti lì sversati. Proprio come avvenne nel luglio 2017, i responsabili dell’incendio di chiara natura dolosa, sono entrati in azione di domenica. Un anno fa furono ben otto gli incendi appiccati in contemporanea, tutti dolosi.
L’incendio sviluppatosi nel pomeriggio odierno è stato appiccato nell’area verde compresa tra viale Carlo Miranda e via Rossi Doria, in pieno centro abitato, a pochi passi dal terreno di viale Carlo Miranda sotto sequestro da un anno e che attende ancora di essere bonificato, dove è stata rilevata la presenza di ingenti quantitativi di rifiuti interrati. Le fiamme sono divampate lungo la strada parallela a via Guido della Valle, di cui ci siamo occupati di recente per rilanciare la denuncia di alcuni residenti in zona che hanno segnalato alla locale Polizia Municipale la presenza di un furgone intento a sversare rifiuti speciali in strada, risultato poi intestato ad una ditta del Nord Italia.
Anche oggi sono giunti sul posto gli agenti della polizia Municipale capitanati dal comandante Fiorillo che nell’arco delle 48 ore precedenti sono stati impegnati in una maxi-operazione volta al contrasto degli sversamenti illeciti di rifiuti lungo le strade della periferia orientale di Napoli. Alcune discariche sono state sequestrate e bonificate e in alcune strade della VI Municipalità di Napoli, dove il fenomeno si verifica costantemente, sono state installate delle videocamere.
La replica di chi smaltisce illegalmente rifiuti, speculando sulla pelle dei cittadini, non si è fatta attendere.
Ad avere la peggio, ancora una volta, i residenti in zona, costretti a barricarsi in casa per non esalare quell’aria irrespirabile oltre che altamente nociva.
A bruciare, infatti, un cumulo di rifiuti, illecitamente smaltito da ignoti: plastica, amianto, materiale di risulta, ammassati tra cespugli ed erba incolta e dati alle fiamme, nel cuore di una domenica pomeriggio qualunque trasformatasi in un incubo per i ponticellesi.