Lo street artist napoletano Jorit Agoch è stato arrestato dalla polizia israeliana a Betlemme. A rendere nota la notizia è lo stesso artista attraverso un messaggio pubblicato suoi profili Facebook e Instagram, poco prima delle 19.
“Siamo stati arrestati a Betlemme dall’esercito israeliano. Chi può aiutarci per favore lo faccia“: questa la frase pubblicata da Jorit, insieme ad una foto che ritrae una valigia, una bottiglia d’acqua e le gambe di un militare accanto alla jeep in dotazione dell’esercito.
Jorit è da qualche giorno a Betlemme per lavorare alla realizzazione di un’opera di street art sul muro di separazione israeliano. Proprio per questa ragione il giovane artista napoletano è finito nel mirino dell’esercito locale. L‘opera, ormai agli ultimi ritocchi, ritrae Ahed Tamimi, l’attivista palestinese di 17 anni, in carcere per aver schiaffeggiato un soldato dell’Idf (Israel defense Forces). Per questa ragione, la ragazza è diventata il simbolo della resistenza del popolo palestinese.
Jorit Agoch, napoletano di origini olandesi, è uno degli street artist più famosi e rinomati, non solo in Italia e che ha già realizzato diverse opere in giro per il mondo. All’ombra del Vesuvio sono davvero tante le opere che portano la sua inconfondibile firma, ovvero, due “graffi” rossi – talvolta impercettibili – sul viso, quale simbolo di appartenenza alla “Human Tribe”: il San Gennaro realizzato a Forcella, Massimo Troisi sul muro esterno del “Palaveliero” di San Giorgio a Cremano”, Diego Armando Maradona in via Taverna del Ferro, nel quartiere San Giovanni a Teduccio, la bimba Rom nel parco Merola di Ponticelli, la prima delle 8 opere realizzate in quella sede.
Immediata la reazione dei migliaia di estimatori che seguono lo street artist sui social che si sono subito mobilitati. A Napoli è in programma un presidio, domenica 29 luglio alle 10 in Piazza Municipio e una serata di solidarietà con il popolo palestinese e la Freedom Flotilla lunedì 30 alle 19 in Piazza San Domenico.
“Lo street art napoletano Jorit, da sempre impegnato nella solidarietà attiva ai popoli in lotta, è stato arrestato stasera a Betlemme dalla polizia israeliana. – scrivono gli organizzatori delle due iniziative – La sua colpa è quella di aver ritratto il volto di Ahed Tamini sul muro della vergogna. Se ve ne fosse ancora bisogno, questo atto infame dimostra chiaramente come nello stato dell’apartheid non può esistere libertà di parola e di espressione.
Non possiamo restare indifferenti mentre un nostro fratello è nelle mani della brutale repressione israeliana.”