La Giunta comunale, su proposta dell’assessore all’Urbanistica Carmine Piscopo, ha approvato il nuovo quadro economico scaturente dalla perizia di variante predisposta per il completamento dei 32 alloggi di edilizia pubblica, necessari alla mobilità dei residenti del sub-ambito 7 del Piano di Recupero Urbano di Ponticelli.
Il progetto che si porta a realizzazione riguarda due edifici nei quali sono distribuiti complessivi 32 alloggi di edilizia pubblica con le relative sistemazioni esterne, che prevedono alberature e parcheggi pertinenziali e una piazza pubblica.
Gli alloggi sono destinati alla mobilità dei residenti del Campo evangelico Galeazzo Caracciolo, ospitati nelle casette prefabbricate donate in occasione del sisma del 1980.
I lavori, iniziati nel febbraio 2010, hanno visto una interruzione nel 2015 che ha portato alla risoluzione del contratto con l’impresa appaltatrice. La variante, che prevede un maggior costo dell’intervento complessivo per circa 180mila euro, consente di pervenire al completamento dell’intervento. In particolare, si prevede l’incremento di alcune categorie di lavorazioni dovute ad adeguamenti normativi, come, ad esempio, per le canne fumarie delle caldaie e gli ascensori, oltre a talune soluzioni tecniche che consentono di garantire una maggiore aerazione dei piani interrati destinati a cantine di pertinenza degli alloggi. Tale incremento di lavori viene in parte compensato dalla riduzione di altre categorie di lavori come, ad esempio, quelle relative alle sistemazioni esterne, conseguenti alla previsione di aree a verde con un adeguato indice di permeabilità. Il termine dei lavori è previsto entro la fine di novembre 2018.
«Con questo atto – sottolinea l’assessore Piscopo – si consente la conclusione di una vicenda iniziata tanti anni fa e che interessa i residenti del villaggio realizzato a Ponticelli per ospitare famiglie terremotate».
Il Parco Galeazzo, così denominato nel gergo comune, situato in viale delle Metamorfosi a Ponticelli, è un ammasso di baraccopoli principalmente composte di amianto, fonte di numerosi problemi di salute, così come confermato dalle analisi dell’Asl Napoli 1 nel corso degli anni, ovvero, da quando i legittimi assegnatari – terremotati della periferia est di Napoli – si sono rivolti ad un avvocato che ha iniziato una dura battaglia per vedere affermato e corrisposto il loro diritto alla casa. Nel corso di questi anni le famiglie lì alloggiate, in occasione delle visite del sindaco de Magistris e di altre alte cariche istituzionali a Ponticelli, hanno dato luogo a numerose proteste civili.
32 container sommersi nel degrado. 32 famiglie che vivono in condizioni precarie, sotto ogni aspetto, ma non si tratta delle stesse famiglie alle quali fu assegnata quella sistemazione provvisoria all’incirca 30 anni fa. Oltre ai legittimi assegnatari, infatti, nei container del parco Galeazzo vivono anche gli occupanti abusivi, coloro che, senza titoli nè requisiti hanno occupato quegli alloggi quando, per varie ragioni, sono stati sgomberati.
Una situazione desta non poco malcontento tra gli abitanti di altri rioni degradati del quartiere, il Rione De Gasperi in primis, che da oltre mezzo secolo attendono che gli venga assegnata una casa.
Proprio per questa ragione, la notizia odierna ha disseminato un forte malcontento tra gli abitanti degli altri rioni disagiati e datati della periferia orientale di Napoli che non possono fare a meno di porsi due domande fondamentali: tra i fortunati che a breve si vedranno assegnare un nuovo alloggio, ci saranno anche gli occupanti senza titolo?
Dopo l’assegnazione degli alloggi, l’amministrazione provvederà a radere al suolo il Parco Galeazzo, al fine di evitarne nuovamente l’occupazione abusiva, sventando il pericolo di vedersi costretti a fronteggiare altre spese in futuro per risolvere lo stesso problema per l’ennesima volta?