Adolescenti a rischio, a Napoli, per l’enorme aumento di malattie sessualmente trasmissibili. L’allarme arriva da Fabrizio Iacono, docente di urologia e andrologo dell’Azienda universitaria Federico II di Napoli. «I dati – dice – sono allarmanti, negli ultimi anni abbiamo assistito ad un aumento esponenziale delle infezioni a trasmissione sessuale». Uno dei problemi che il professor Icono sottolinea è l’asintomaticità di molte di queste infezioni. Un fatto che «aumenta il rischio di trasmissione ad altri soggetti». Molto complessa anche la gestione da parte dello specialista di queste malattie, perché presuppone una cura di entrambi i partner contemporaneamente, cosa che spesso non è così scontata. «A preoccupare – aggiunge lo specialista – è il numero dei ragazzi (anche molto giovani) che hanno rapporti occasionali non protetti. In alcuni casi gli adolescenti scelgono di non usare il preservativo perché troppo costoso, ma sotto sotto c’è sempre una scarsa conoscenza del problema e dei rischi». La “leggerezza” con la quale i giovanissimi affrontano la sessualità rischia anche di creare problemi riproduttivi. Sia agli uomini che alle donne. «Diverse infezioni – dice Iacono – soprattutto quelle sostenute dalla clamidia, hanno una “predilezione” per le cellule delle tube. In questi casi l’infezione delle mucose può portare nel corso degli anni a sviluppare danni irreversibili alla tuba che non riesce più a svolgere il suo ruolo». Negli uomini una delle infezioni spesso sottovalutate è quella da Hpv.
«Gli uomini – dice Iacono – sono un veicolo propagatore del virus, perché molto spesso non presentano manifestazioni cliniche, come i classici condilomi genitali. Il maschio latino, peraltro, molto spesso si infetta con partner dei Paesi dell’Est che non hanno svolto attività preventive come quella invece scattata in Italia”.
C’è da dire intanto che continuano a calare le coperture per il vaccino contro l’Hpv (o papilloma virus), il virus responsabile di alcuni tipi di tumore, come quello alla cervice dell’utero e non solo. “I dati 2017, relativi alla coorte 2005, mostrano un ulteriore decremento nell’ultimo anno, visibile soprattutto per il ciclo completo”. In questo gruppo infatti, solo il 64,3% ha effettuato la prima dose e solo il 49,9% il ciclo completo.
E’ quanto emerge dall’ultima rilevazione relativa ai dati 2017 resi noti dal Ministero della Salute sul portale. I dati relativi alle coorti più vecchie, ovvero alle ragazze nate tra il 1997 e il 2001, e per le quali l’offerta vaccinale si mantiene gratuita in quasi tutte le Regioni fino al compimento del diciottesimo anno, si attestano su una copertura del 73-76% per almeno una dose di vaccino e del 69-72% per ciclo completo.
Ben più grave è il contagio da Hiv, che a Napoli è aumentato nell’ultimo anno del 20% circa, (se ne discuterà in un incontro la prossima settimana a Napoli). Da almeno 5 anni il trend delle nuove infezioni in tutta Italia non tende assolutamente a diminuire, anzi è fisso (dati Coa- Iss dicembre 2015) intorno ai 4.000 casi l’anno; quasi tutte infezioni a trasmissione sessuale ovvero l’84% di tutte le segnalazioni (eterosessuali 43,2%; msm il 40,9%).
«Contro queste infezioni – conclude lo specialista – la sola protezione efficace è il preservativo. E’ bene che i ragazzi siano più informati sui rischi che si corrono, perché un errore lo si può pagare caro. Purtroppo oggi i modelli seguiti dai giovanissimi sembrano portare in tutt’altra direzione, per questo credo molto nel ruolo di noi medici, ma anche degli insegnanti e delle famiglie. E’ necessario stringere un’alleanza per la salute dei nostri ragazzi».