Non può essere definita una “morte bianca” quella del 21enne napoletano Salvatore Caliano, morto mentre puliva l’ascensore di un palazzo nel cuore del centro storico di Napoli.
Il 21enne, che lavorava come garzone del Bar Tico in Via Duomo, a due passi da Forcella, durante il pomeriggio di martedì 10 luglio, nell’ora di spacco, si era recato al palazzo accanto al bar per svolgere la mansione che gli era stata affidata da alcuni condomini, ovvero pulire un lucernaio per soli 35 euro.
Per poterlo pulire accuratamente, Salvatore si era posto proprio sopra la vetrata che però non ha retto. il 21enne è caduto dal quarto piano. Un volo di circa 20 metri che Salvatore ha cercato di sventare, tentando di aggrapparsi alle impalcature allestite dalla ditta che sta effettuando i lavori di ristrutturazione della palazzina in cui il giovane ha perso la vita.
I condomini ed i residenti in zona hanno prontamente allertato i soccorsi, sperando che un tempestivo intervento potesse salvare la vita al giovane. Salvatore ha atteso inerme per circa 45 minuti l’arrivo dell’ambulanza che, una volta giunta sul posto, ha constatato la criticità delle condizioni in cui versava il giovane. Il 21enne è andato incontro a due arresti cardiaci prima di morire poco dopo l’arrivo all’ospedale San Giovanni Bosco.
Figlio dell’ex calciatore Gigi Caliano, attaccante che ha militato in molte squadre napoletane come il Savoia, l’Ischia ed il Giugliano, Salvatore sognava di seguire le orme del padre intraprendendo la carriera di calciatore.
La notizia della morte del 21enne e le modalità in cui è maturata si sono diffuse rapidamente, non solo lungo le strade di Napoli. La morte di Salvatore, frutto della disperazione di una giovane vita costretta ad accettare qualsiasi lavoro mal retribuito e senza alcuna tutela, rilancia una serie di temi di caratura nazionale perennemente in voga che accendono i riflettori su una serie di problematiche mai risolte: la disoccupazione, lo sfruttamento del lavoro, la precarietà, la disperazione di un giovane intento a coltivare il suo sogno nel cassetto, mentre racimola soldi, cercando di darsi da fare come meglio può. Nell’epilogo della vita di Salvatore ci sono tanti paradossi che segnano l’era contemporanea, non ultimo il ritardo con il quale l’ambulanza è giunta sul posto.
La Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta e la salma è stata sequestrata su disposizione della magistratura che per il momento ha aperto un fascicolo a carico di ignoti. Le indagini sono affidate al commissariato di Polizia dei Decumani. Gli agenti stanno cercando di risalire all’identità della persona che avrebbe proposto al giovane di pulire il lucernario senza garantirgli alcuna forma di protezione e in cambio di pochi euro.
Il giovane, residente in via Vicaria Vecchia, viene descritto come un ragazzo d’oro, sempre gentile e disponibile. Forte il cordoglio del quartiere Forcella, segnato dall’ennesima tragedia che costringe a piangere la prematura scomparsa di una giovane vita, al quale fa eco l’indignazione di molti attivisti napoletani che preannunciano una serie di iniziative volte a rivendicare più diritti per i giovani lavoratori napoletani.