La camorra torna a sparare nell’entroterra vesuviano e lo fa mettendo a segno quello che a tutti gli effetti risuona come uno sventato agguato.
I sicari sono entrati in azione nella notte tra mercoledì 4 e giovedì 5 luglio, in via Botteghelle a San Giorgio a Cremano, strada al confine con la periferia est di Napoli.
A finire nel mirino dei due killer, giunti sul posto in sella ad una moto con il volto coperto dai caschi, esponenti di spicco del clan Mazzarella, mentre sostavano nei pressi di un bar, rimasti illesi. Unico ferito un avventore del locale, estraneo al clan, colpito al collo da una scheggia di uno dei vetri in frantumi, mentre altri proiettili si sono conficcati dentro una Smart parcheggiata all’esterno. L’auto è stata sequestrata dalla scientifica per estrarre i colpi d’arma da fuoco ed analizzarli. Il cliente ferito ha riportato piccole lacerazioni al collo giudicate guaribili dai medici del Loreto Mare in una decina di giorni.
Non appena hanno iniziato a sparare, i bersagli si sono dileguati, cercando riparo all’interno del locale. A quel punto uno dei due è sceso dalla moto e ha continuato a sparare contro il bar mandando in frantumi una vetrina.
A terra la Polizia scientifica ha trovato sette bossoli e tre frammenti di ogiva calibro 9×21.
Un agguato avvenuto davanti all’Hollywood Cafè di San Giorgio a Cremano, nei pressi dell’abitazione di Salvatore Mazzarella, figlio del boss Renato, al vertice di uno dei clan più potenti di Napoli. Salvatore Mazzarella, sostava dinanzi al bar in compagnia di altre due persone, quando i sicari sono giunti sul posto sparandogli contro diversi colpi di pistola.