Il commissario Vincenzo Menna e tutte le Acli di Napoli piangono la scomparsa di Aldo Miglietta, presidente dell’associazione per un decennio, punto di riferimento per generazioni di cristiani impegnati nel sociale, esempio di passione civile, rettitudine, generosità e si stringono alla moglie Fortuna ed ai figli Matteo e Mariangela.
Aldo Miglietta, originario della provincia leccese, si trasferì a Napoli nel 1965, iniziando un lungo percorso da dirigente nell’associazione dei lavoratori cattolici, nel cui consiglio provinciale ha seduto per ben quarant’anni. Più volte eletto dirigente nazionale e regionale, ha guidato le Acli di Napoli dal 1976 ed il 1986, anni in cui le Acli di Napoli sono diventate uno dei principali punto di riferimento culturale e sociale in città e provincia. Miglietta ha anche guidato la Consulta delle Aggregazioni Laicali dell’Arcidiocesi di Napoli, è stato assessore a San Giorgio a Cremano ed ha guidato una delle prime società miste per la gestione dei servizi sociali in Italia, Città Solidali.
Tante le battaglie portate avanti in quegli anni, in favore della rigenerazione della politica, di un lavoro più rispetto dei diritti delle persone, della pace, della legalità. Sotto l’ala di Aldo Miglietta sono cresciute generazioni di cattolici impegnati nel sociale. Due anni da, nel corso di una commovente cerimonia promossa dalla Fap, il mondo cattolico napoletano si è stretto attorno ad Aldo, già minato dalla malattia, per consegnargli una “stella d’argento per meriti straordinari nel campo dell’impegno sociale” e per ricordare che, nella sua vita, ha sempre incarnato in maniera esemplare le fedeltà delle Acli alla Chiesa, alla democrazia, ai lavoratori.
“Le Acli di Napoli perdono un faro, uno dei più capaci ed al contempo più generosi dirigenti della propria storia. – è il ricordo di Vincenzo Menna – Aldo aveva una naturale autorevolezza e dialogava allo stesso modo con i potenti e con gli umili. I primi ne ascoltavano i consigli e ne facevano tesoro, i secondi si affidavano a lui come un padre buono, capace di dispensare consigli disinteressati. Ha sempre avuto a cuore i destini dei più deboli, dei lavoratori, dei disoccupati, delle famiglie in difficoltà. La perdita che subiamo tutti è enorme, ma ci consola il fatto che da Aldo abbiamo potuto imparare tanto.” Alla famiglia sono giunte anche le condoglianze del presidente nazionale delle Acli Roberto Rossini e di tutta la presidenza nazionale.