Una polemica perennemente viva quella che fa riferimento all’allarme amianto nella zona industriale di Napoli. Lo scorso dicembre è stato firmato il contratto tra Regione e Infratech che prevedeva l’investimento di 3,5 milioni di euro e l’avvio di 7 mesi di lavori per eliminare 15mila mq di amianto che ricoprono l’officina Eav-Circumvesuviana di via Manet, una traversa di via Volpicelli nel cuore del quartiere Ponticelli. Al termine dei lavori che dovrebbero concludersi entro il mese di luglio 2018, sull’Officina verrà poi installato un impianto fotovoltaico.
La prima denuncia dei sindacati, in relazione all’ingente presenza di amianto, risale a venti anni fa.
Sono almeno una cinquantina, le morti per tumori – soprattutto alla prostata e ai polmoni – accertate e provocate dall’amianto. I nomi degli operai morti nei decenni scorsi sono elencati nella sala mensa.
Lo scorso aprile, l’Officina Eav di Ponticelli finisce nuovamente al centro di polemiche. Nel mirino i lavoratori costretti a restare a ridosso dei depositi di amianto mentre si procede con la bonifica.
La denuncia parte dai consiglieri regionali 5 stelle Maria Muscarà e Luigi Cirillo.
“L’Eav è società in house della Regione con la funzione di supporto all’ente nelle attività di pianificazione, progettazione, programmazione e controllo dei progetti e investimenti regionali nel campo della mobilità e del trasporto. Presso il deposito dei treni Eav a Ponticelli sono stati riscontrate ingenti quantità di amianto, nei pannelli che ricoprono il capannone e sul tetto di circa 15.000 mq e l’operazione di bonifica, dal costo complessivo di circa 3,5 milioni di euro, avverrà mediante la rimozione delle componenti di amianto e a sostituzione con un impianto fotovoltaico da un megawatt” spiegano i due consiglieri regionali M5S “I circa 100 dipendenti Eav addetti alla struttura sono fortemente preoccupati per il loro stato di salute, in quanto dovranno continuare a lavorare nella stessa nonostante le operazioni di bonifica ed essere, in questo modo, esposti alla polvere di amianto”.
Per ovviare alla problematica, consentendo lo svolgimento dei lavori di bonifica senza che questo si riverberi sulla loro salute, i lavoratori hanno chiesto la predisposizione di un piano alternativo, che permetta loro di lavorare in un’altra officina nei pressi dello stabilimento durante la bonifica, ma alle preoccupazioni dei lavoratori, il presidente della Giunta ha risposto dichiarando che il lavoro sarebbe stato svolto da aziende specializzate e nel rispetto delle norme di sicurezza.
“La conformità delle operazioni di bonifica dall’amianto alle norme di sicurezza appare un riferimento generico, non essendo stato specificato in che modo sarà garantita la tutela della salute dei lavoratori Eav – specificano Cirillo e Muscarà – Anzi, è stato ormai accertato che il rischio d’esposizione non interessa solamente i lavoratori che operano sui materiali contenenti amianto, ma anche tutte quelle persone che risiedono o frequentano ambienti in cui è presente amianto sotto forma di manufatti. Tutto ciò considerato vogliamo sapere dalla Giunta se è stato predisposto il piano di lavoro, ex articolo 256 del decreto legislativo n. 81 del 2008 e quali misure sono state previste per tutelare i lavoratori interessati dalle operazioni di bonifica e i lavoratori dell’Eav presenti nella struttura. Chiediamo di sapere anche se è stata interpellata la Asl in ordine all’esposizione dei lavoratori all’amianto nel corso delle operazioni di bonifica e se vi è una dichiarazione dell’Asl attestante l’assoluta neutralità dell’operazione rispetto alla salute dei soggetti esposti”. Domande importantissime per garantire la salute dei lavoratori Eav nel miglior modo possibile.
Lo scorso 20 giugno, i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Maria Muscarà e Luigi Cirillo, sono tornati nuovamente alla carica, diramando un comunicato che è stato prontamente riportato da diversi organi di informazione: “Con un finanziamento di 3,5 milioni di euro la Regione Campania si è impegnata a bonificare il capannone Eav di Ponticelli, – si legge nella nota a firma dei consiglieri pentastellati – con la rimozione dei pannelli di amianto che ricoprono la struttura e la contestuale sostituzione con un impianto fotovoltaico. In risposta a una nostra interrogazione, dell’aprile scorso, il responsabile dei lavori aveva dato rassicurazioni sul rispetto di misure di sicurezza a tutela degli oltre cento dipendenti Eav che in questi mesi hanno continuato a operare nel capannone, nonostante la delicatezza e la pericolosità dei lavori in corso. Da due giorni, i lavoratori hanno incrociato le braccia, a causa della caduta di polvere dai tiranti dell’officina, provocata dagli urti dei telai in ferro durante le fasi di montaggio dell’impalcatura. Un’opera, quest’ultima, inspiegabilmente svolta non dalla ditta specializzata, incaricata di occuparsi della bonifica, ma da una ditta terza che non ha né i requisiti né le strumentazioni necessarie per il trattamento dell’amianto. Un’operazione che anche oggi ha provocato la caduta di polvere sospetta, mettendo in allarme i dipendenti che, giustamente, si rifiutano di rientrare in officina.
Nonostante le garanzie date dalla dirigenza Eav, relative a un monitoraggio costante che avrebbe dovuto interessare la stessa Asl competente, ai lavoratori non risulta che ci sia stato alcun controllo fin dall’apertura del cantiere.
Né, allo stato, hanno avuto riscontro le preoccupazioni degli stessi lavoratori, che a più riprese in queste ore sono stati invitati dalla dirigenza a riprendere le attività, sebbene continui a cadere polvere sulle loro teste. La stessa Asl, interpellata dai rappresentanti dei lavoratori, ha fatto sapere che la questione non è di sua competenza, ma di incaricare i carabinieri del nucleo ambientale. Come Movimento 5 Stelle continueremo a sostenere la battaglia dei dipendenti dell’officina Eav di Ponticelli, interessando della questione il Consiglio regionale, attraverso un ordine del giorno che porteremo in aula il 25 giugno prossimo, in occasione della prossima seduta dell’assise”.
Immediata la risposta dell’Eav che il 21 giugno ha diramato il seguente comunicato stampa: n ordine a notizie inutilmente allarmistiche di alcuna stampa sui lavori in corso presso il deposito di Ponticelli per rimuovere l’amianto dal tetto, si precisa quanto segue. I lavori di montaggio del ponteggio, autorizzati dalla competente ASL, sono propedeutici alle attività di sostituzione della copertura del capannone, che non avranno inizio se non dopo l’approvazione da parte dell’ASL del piano di lavoro presentato da EAV, nel rispetto del dettato normativo di cui all’art. 256 D.Lgs. 81 del 2008.
E’ opportuno precisare che l’azienda, sensibile alle istanze dei lavoratori e nella fattispecie da parte dei Rappresentanti dei Lavoratori della Sicurezza, ieri ha tenuto apposito incontro in sito con gli stessi, concordando e verbalizzando le azioni continue da porre in essere al fine di garantire che le attività dei lavoratori EAV e della ditta Esecutrice siano svolte nel rispetto e nella tutela della loro salute e sicurezza. Sin dall’inizio l’ASL competente è stata costantemente informata. Inoltre, l’ASL ha partecipato ad un’assemblea, circa un mese fa, con i rappresentanti dei lavoratori, fornendo le più ampie e dettagliate rassicurazioni sulla neutralità dell’operazione e della mancanza di ricadute sulla salute dei lavoratori.
I sindacati sono sempre stati informati di tutto. Per maggiore tutela oggi abbiamo installato anche delle centraline che monitoreranno in tempo reale i dati, in anticipo a quanto previsto nel piano di lavoro. Stiamo cercando di risolvere un problema ventennale, peraltro compulsati dagli stessi lavoratori. Qualcuno oggi cerca di ostacolare il progetto. Noi andiamo avanti con serietà e determinazione. Per la tutela dei lavoratori. Se vi fossero problemi saremo i primi a segnalarli. Per ora tutto procede regolarmente. Su una questione tanto delicata e complessa lasciamo la parola soltanto alle autorità competenti.”